La Nigeria è un paese fortemente instabile. La Polizia agisce con il pugno di ferro per reprimere ogni tipo di contrasto o sommossa popolare. È del 9 ottobre, la notizia che durante una manifestazione che si è svolta in Abuja, la capitale, è stata usata una massiccia quantità di gas lacrimogeno che ha causato alcuni casi di avvelenamento tra i manifestanti.
Proteste in Nigeria, tutto nasce da un video
La rabbia della cittadinanza è stata generata dalla diffusione di un video attraverso i social network. Nel video si vedeva chiaramente il nuocelo speciale anti rapina della Polizia uccidere un fuggiasco sospettato, uccidendolo a sangue freddo. La Polizia si è subito impegnata a fare chiarezza nell’episodio e a usare il pungo di ferro contro eventuali brutalità e reati commessi dagli agenti operanti. la regione interessata all’episiodio di omicidio è quella del Delta del Niger ma in tutto lo Stato gli episodi di brutalità si stanno moltiplicando . La Polizia ha vietato agli agenti del nucleo anti rapina SARS di circolare in borghese durante i loro pattugliamenti, imponendo loro di effettuare i servizi di prevenzione del crimine indossando l’uniforme ma la cosa non è servita a placare la rabbia montata tra la popolazione.
La colpa è delle squadre SARS
Alcuni gruppi politici nigeriani ed anche organizzazioni internazionali di tutela dei diritti umani hanno accusato le squadre SARS di brutalità, estorsioni, ricatti e violenze che si prolungano da anni. Anche l’attuale Presidente della Repubblica, Muhammad Buhari, eletto nel 2015 aveva promesso già nella sua campagna di sopprimere l’unità speciale ma questo non è ancora accaduto. In risposta dal mondo dei social si è creato l‘hashtag #endSARS che è rimasto toptrend, quindi molto usato ed in cima alle classifiche di tendenza, e il famoso cantante locale Naira Marley ha fatto una diretta su Instagram vista da oltre 30.000 persone.
La Nigeria è sotto la morsa dei conflitti etnici interni che creano molta agitazione nella popolazione, situazioen alimentata anche dalle offensive dei militanti islamisti di Boko Haram che insanguinano il Paese con i loro atti criminali e che dal 2009 ad oggi hanno ucciso più di 35.000 persone e costretto quasi tre milioni di abitanti a lasciare le proprie case.