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Anche il panino vegano di chiama hamburger: la decisione dell'Ue

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Per l'Europarlamento anche il panino vegano si può chiamare hamburger. Protesta la Federcuochi, a rischio le altre preparazioni alimentari animali.

Nel braccio di ferro tra puristi della lingua e della cucina ed il resto del mondo vincono, per ora, i secondi. Complice l’Europarlamento che salva il “veggie burger”, l’hamburger vegano che può continuare a chiamarsi oltre che vegano anche e soprattutto hamburger.

L’Ue sull’hamburger vegano

Tantissimi gli emendamenti che volevano limitare l’uso delle denominazioni di carne ai soli prodotti di origine animale ma nessuno è stato approvato. Resta lo status quo, istituto di diritto comunitario che consente la possibilità di utilizzare termini come mortadella, salsiccia o hamburger anche per prodotti veg, con ingredienti quindi integralmente vegetali. Gli emendamenti più vicini al successo, dopo giorni di dibattiti, erano rimasti tre: divieto di usare termini relativi a tagli (bistecca) e preparati (hamburger) per prodotti vegetali, oppure quello che contemplava il divieto con eccezioni (hamburger e salsiccia) oppure quello che prevedeva il divieto con deroghe possibili da autorizzare dalla Commissione volta per volta. Nessuno dei tre alla fine ha raggiunto la maggioranza. Solo l’Europarlamento aveva provato a introdurre queste disposizioni nei testi regolamentari sulla nuova Politica agricola comune ma la Commissione ed il Consiglio non sono stati dell’idea e non hanno fatto altrettanto.

La protesta di Federcuochi

In Italia solo la Federcuochi si era espressa sull’emendamento alla vigilia della votazione al Parlamento Europeo scendendo in campo per opporsi con fermezza a etichette che potrebbero con la massima certezza risultare ingannevoli per i consumatori. “Denominazioni come bistecca, salsiccia, hamburger vanno riservate esclusivamente a prodotti contenenti carne – ha detto la Federazione Italiana Cuochi – non è accettabile che si cerchi di favorire gli interessi di poche multinazionali che producono alimenti sostitutivi a base di soia o altri vegetali, promuovendoli come più sani e a minor impatto ambientale, a danno di produttori e allevatori che da anni si impegnano a produrre carni in modo trasparente e sostenibile”.

Una battaglia politica

Dal punto di vista della politica la Lega di Matteo Salvini da tempo era scesa in campo per portare avanti una battaglia contro i veggie burger. Proprio l’eurodeputato Angelo Ciocca si è reso protagonista di un allarme sostenendo che “dopo gli insetti, l’Ue vuol farci mangiare carne finta” e aveva detto che “ci troviamo di fronte all’ennesimo tentativo europeo di danneggiare un settore produttivo, questa volta quello delle carni”.