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Uccisa in casa: perseguitata per mesi da uno stalker

Celeste Manno

Celeste Manno, di 24 anni, è morta nella sua abitazione a Melbourne dopo essere stata perseguitata per mesi.

Celeste Manno è una ragazza di 24 anni, che è stata uccisa a coltellate nella sua abitazione, luogo in cui si sentiva al sicuro. L’omicidio è avvenuto a Melbourne e la ragazza era stata perseguitata per mesi dal suo stalker, un ex collega che aveva una forte ossessione nei suoi confronti.

Uccisa in casa dallo stalker

Dopo aver trovato la ragazza priva di vita nel suo appartamento, la polizia locale ha fermato un uomo di 35 anni, che è stato arrestato per l’omicidio di Celeste Manno. Si tratta di un suo ex collega, che l’ha perseguitata e molestata per molti mesi. La ragazza ha vissuto un vero e proprio incubo, che è finito in tragedia. A raccontarlo è stata la sua famiglia. “Il sistema l’ha delusa. Hanno deluso mia figlia. Deve essere cambiato” ha spiegato Tony Manno, il padre della ragazza. Celeste aveva subito continue molestie telefoniche, che la costringevano a cambiare numero di telefono ogni settimana. Su internet aveva già dovuto chiudere diversi account, dopo aver segnalato e bloccato decine di profili falsi che aveva creato il suo stalker.

L’uomo non perdeva mai occasione di mandarle messaggi, minacce e parole molto violente ed esplicite. I due si erano conosciuti sul luogo di lavoro, nel call center dove la ragazza, neolaureata, lavorava come team leader. La sua famiglia ha raccontato che tra i due non c’era un rapporto confidenziale, ma Celeste aveva semplicemente mostrato un po’ di sostegno all’uomo, addetto all’assistenza clienti, accompagnandolo all’esterno dell’edificio quando era stato licenziato per cattiva condotta. Si era trattato solo di un gesto di gentilezza ed educazione. “Lo ha accompagnato fuori seguendo la procedura e questo è apparentemente ciò che ha dato inizio all’infatuazione. Ha cominciato a contattarla su Instagram, all’inizio lei è stata gentile, gli ha detto semplicemente che non era interessata, poi lui è diventato ossessivo e alla fine lei ha dovuto bloccarlo. È stato allora che ha creato centinaia di account falsi per perseguitarla” ha raccontato la famiglia.