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Stati Uniti d’America, quanto costa allo Stato la pena di morte

Pena di morte

La pratica della pena di morte, ancora ammessa negli USA, è estremamente costosa e viene finanziata tramite fondi pubblici erogati dallo Stato.

Gli Stati Uniti d’America, insieme al Giappone, sono gli unici stati liberi e democratici ad aver conservato la pratica della pena di morte, nonostante essa venga eseguita in misura sempre minore, col trascorrere degli anni. Nei primi giorni del 2021 si è riacceso il dibattito sulla pena capitale grazie al caso di Lisa Montgomery, la cui esecuzione, inizialmente sospesa, è stata eseguita tramite iniezione letale martedì 13 gennaio.

Origini e caratteristiche della pena di morte

La pena di morte è una delle caratteristiche principali del sistema giuridico e penale statunitense, presente sin dalla nascita della nazione americana.

Nel decennio 1964-1974, tuttavia, la pena capitale subì una notevole contrazione e veniva spesso poco applicata o sospesa da parte della Corte Suprema. Una simile situazione fece registrare un raddoppiamento di violenze e omicidi che portarono la classe politica degli Stati Uniti a puntare il dito contro un sistema giuridico considerato buonista e poco attento alla tutela dei cittadini. In questo contesto, con il sostegno dei politici che si dichiaravano favorevoli alla pena di morte, nacque il movimento dei diritti dei parenti delle vittime degli omicidi che spinse porzioni sempre più ampie di americani a simpatizzare con la pratica della condanna a morte.

Nel 1976, pertanto, la Corte Suprema intervenne nella questione e sancì il ripristino della pena di morte, costituzionalizzandola.

Usa, i costi della pena di morte

Dal 1976, quindi, negli Stati Uniti d’America sono state compiute circa 1.430 esecuzioni. Attualmente, la pena capitale è ancora legale in 32 dei 50 Stati americani ma sono soltanto 6 gli Stati che vi ricorrono ancora effettivamente. A questo proposito, inoltre, è stato registrato un calo significativo delle condanne capitali nel corso degli ultimi anni, determinato da numerosi fattori tra i quali figura anche quello economico.

Dalla nascita degli Stati Uniti, infatti, sono stati impiegati molti metodi per portare a termine la condanna capitale tra i quali l’impiccagione, la camera a gas, la sedia elettrica o la più recente iniezione letale, introdotta per la prima volta nel dicembre del 1982. Quest’ultimo metodo ha comportato un considerevole innalzamento dei costi legati alle esecuzioni dovuti al reperimento di sieri mortali efficaci o alle relative strumentazioni da utilizzare. Ciò ha inciso sull’economia globale degli Stati Uniti in quanto le spese di mantenimento dei detenuti vengono erogate direttamente dallo Stato che attinge dai fondi pubblici. Ogni anno, il costo complessivo del sistema penitenziario statunitense corrisponde a circa 80miliardi di dollari.

Secondo le indagini sinora effettuate, un condannato a morte costa alla popolazione americana circa il 50% in più di un condannato all’ergastolo senza possibilità di sconti di pena. I condannati a morte, poi, prima di essere sottoposti all’esecuzione della pena capitale, trascorrono in media dai 10 ai 15 anni nel braccio della morte, sezione penitenziaria molto più dispendiosa rispetto ai costi previsti per il mantenimento dei detenuti distribuiti nelle varie prigioni tradizionali.

Oltre alla struttura, nel caso di un processo che potrebbe concludersi con una condanna alla pena di morte, anche gli appelli, l’organizzazione della difesa e la selezione della giuria presentano costi che superano i processi classici di oltre 200 mila dollari.

Condanna capitale, spese statali e processuali

Per comprende meglio il modo in cui il mantenimento di un condannato a morte grava sui fondi pubblici erogati dagli Stati Uniti d’America possono essere citati alcuni casi esemplari.

Dal 1982, ad esempio, la California ha destinato alle esecuzioni capitali oltre 90 milioni di denaro pubblico. Una cifra ingente, soprattutto se si considera che a livello nazionale è stato calcolato che, fino all’alba del nuovo secolo, sono stati spesi in totale circa 200 milioni di dollari.

Nello Stato della Florida, ogni singola condanna capitale costa agli Stati Uniti 24 milioni di dollari mentre, nello Statodi New York, al momento della prima esecuzione di una condanna a morte si potrebbero toccare i 400 milioni di dollari.

Discorso analogo vale anche per i costi dei processi. In un processo per reati che contemplano la pena capitale, l’avvocato difensore può raggiungere una parcella di 360.000 dollari contro i 160.000 dollari dei processi tradizionali mentre, nel caso dell’accusa, il procuratore può ricevere un compenso compreso tra i 320.000 e i 772.000 dollari. I costidelle indagini, sia per la difesa che per l’accusa, invece, variano dai 5.000 ai 48.000 dollari. La Corte viene retribuita con circa 506.000 dollari a fronte degli 82.000 disposti per un processo tradizionale. Le spese carcerarie, infine, in caso di condanna a morte sono pari a 137.000 dollari per ogni singolo detenuto destinato alla pena capitale, contro i 55.000 dei condannati a pochi anni di reclusione o all’ergastolo.