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Euro 2020, Draghi: "La finale? Obiettivo è farla in un Paese in cui i contagi non sono alti"

Finale Euro 2020 a Roma? Ecco il parere diDraghi

Draghi dice la sua sulla possibilità di trasferire la finale degli Europei a Roma dalla Gran Bretagna, dove corre la variante Delta.

Direttamente da Berlino, il premier durante la conferenza stampa congiunta con Angela Markel, nel momento in cui l’attenzione si è posta sulla finale degli Europei e sull’ipotesi di spostarla dallo stadio Wembley di Londra all’Olimpico di Roma, ha espresso la sua opinione.

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Finale Euro 2020, Draghi: “Mi impegnerò per non farla giocare a Londra”

Un opinione chiara e diretta quella del premier Draghi, vista la variente delta e il Covid che ancora non ha abbandonato il mondo:

“Mi adopererò affinché la finale degli Europei non venga disputata in Paesi con alti contagi”.

In effetti in Inghilterra i contagi erano tornati ad aumenatare a causa della variate delta del virus. Tuttavia, c’è da dire che in Gran Bretagna ieri erano 9.284 i casi di positività, in calo rispetto ai tre giorni precedenti in cui era risultato superiore alle 10mila unità.

La Merkel dice la sua sulla Finale Euro 2020

A rispondere scherzosamente ci ha pensato la Merkel:

“Non ci sono grossi problemi bilaterali che dobbiamo discutere, forse l’unica questione è quella delle nostre Nazionali di calcio. Abbiamo posizioni diverse ma siamo entrambi leali, e gli italiani giocano bene”.

Finale Euro 2020: “Non ci sono le condizioni per poter pensare ad una final four a Roma o a Budapest”

In verità, sempre sulla possibilità di spostare la finale di Euro 2020, si era espresso pure il presidente della Figc Gabriele Gravina, il quale ha eliminato alcuni dubbi che erano emersi sull’ipotesi di un’alternazione da parte della UEFA:

“Non ci sono le condizioni per poter pensare, sotto il profilo organizzativo, ad una final four a Roma o a Budapest. Il fatto che a Budapest ci sia un ‘liberi tutti’ con 60mila spettatori e senza mascherine è un tema che sta attirando molta attenzione ma anche molta preoccupazione. Ci sono una serie di verifiche in atto per capire che tipo di effetti possa generare nell’arco dei 15 giorni. La Uefa non strizza l’occhio a Budapest ma ad altre realtà. Io sottolineo il grande senso di responsabilità che il nostro Paese ha posto per la tutela della salute dei tifosi”.

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