Un ex carabiniere italiano è finito sotto inchiesta a Cuba con l’accusa di omicidio stradale. L’uomo, che si trovava all’Avana, sarebbe rimasto coinvolto in un incidente mortale che ha portato le autorità locali ad aprire un fascicolo a suo carico. La vicenda rischia di trasformarsi in un caso internazionale, con la diplomazia italiana chiamata a seguire da vicino l’evoluzione giudiziaria.
Cuba, ex carabiniere italiano indagato per omicidio stradale all’Avana: reazioni e polemiche
La vicenda ha scatenato un forte dibattito pubblico, amplificato dal ritardo con cui i media ufficiali hanno diffuso la notizia. Le denunce della famiglia della vittima, che ha lamentato l’assenza di sostegno da parte delle autorità, hanno contribuito ad alimentare sospetti di insabbiamenti e possibili tentativi di protezione verso figure straniere legate a interessi economici locali.
Il caso ha avuto grande risonanza sia tra i cittadini cubani che all’interno della comunità italiana residente, trasformandosi da semplice fatto di cronaca in una questione che tocca la credibilità delle istituzioni e la fiducia nella loro capacità di garantire giustizia.
Cuba, ex carabiniere italiano indagato per omicidio stradale all’Avana: le indagini
Il 25 agosto scorso, un grave incidente avvenuto lungo l’arteria che collega il centro dell’Avana con la città vecchia ha provocato la morte della 35enne Mairovis Valier Heredia e il ferimento di almeno otto persone. Secondo quanto riportato dalla Procura generale cubana, il responsabile sarebbe Mario Pontolillo, 56 anni, ex carabiniere italiano residente stabilmente a Cuba.
L’uomo è attualmente in custodia cautelare e gli è stato imposto il divieto di lasciare il luogo, in attesa che le indagini definiscano la dinamica dello scontro e portino a un eventuale processo con pene considerate proporzionate alla gravità dei fatti.