Aveva reagito alla fine della relazione con una frase agghiacciante, evocando uno dei casi di femminicidio più noti e recenti in Italia: “Ti faccio fare la fine di Giulia“. Una minaccia pesante rivolta alla ex compagna, che aveva deciso di interrompere la loro storia. I fatti risalgono al dicembre 2024, quando l’uomo, un 43enne, fu arrestato dai carabinieri di Porto Torres.
A distanza di mesi, è arrivata la condanna da parte del tribunale di Sassari, che ha riconosciuto la gravità delle intimidazioni e l’allarme sociale generato da quelle parole.
Frase choc alla ex nel dicembre 2024
Il 43enne, assistito dal legale Marco Salaris, era stato fermato dai carabinieri il 18 dicembre 2024 a Porto Torres. Per ore aveva urlato insulti e minacce sotto l’abitazione della sua ex compagna, che lo aveva allontanato dopo otto anni di convivenza turbolenta. Tra le frasi pronunciate, anche un’inquietante allusione al caso di Giulia Cecchettin: “Ti faccio fare la sua stessa fine”.
Allarmata, la donna aveva contattato le forze dell’ordine. I militari, intervenuti sul luogo, avevano trovato l’uomo ancora nei pressi dell’edificio e in possesso di un coltello a serramanico, con una lama lunga 11 centimetri.
A quel punto i carabinieri lo avevano tratto in arresto. Per il 43enne, assistito dall’avvocato Marco Salaris, era stato disposto il divieto di avvicinamento alla ex compagna e l’obbligo di indossare il braccialetto elettronico.
Frase choc alla ex: “Ti faccio fare la fine di Giulia”, condanna a Sassari
Al processo, il pubblico ministero Angelo Beccu aveva richiesto una condanna di 2 anni e 2 mesi di reclusione per l’imputato, richiesta sostenuta anche dall’avvocata di parte civile, Sara Dettori.
Oggi è arrivata la sentenza: l’operaio 44enne di Porto Torres è stato condannato a 1 anno e 6 mesi di carcere per maltrattamenti nei confronti della sua ex compagna minacciata. La giudice Silvia Masala, del tribunale di Sassari, ha emesso il verdetto applicando le attenuanti generiche e la riduzione prevista dal rito abbreviato, ma ha deciso di non concedere la sospensione condizionale della pena.