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Gaza, al via alla costruzione di un corridoio marittimo per gli aiuti umanitari

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È stata approvata la costruzione di un corridoio marittimo tra Cipro e la Striscia di Gaza

Ursula von der Leyen ha reso noto che l’avvio del progetto potrebbe iniziare questo fine settimana.

Al via alla costruzione di un corridoio marittimo a Gaza

Il corridoio marittimo porterà gli aiuti umanitari da Cipro alla Striscia di Gaza. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha dichiarato, in occasione del discorso sullo stato dell’Unione, che sarà costruito anche un porto temporaneo per facilitare il flusso di spedizioni via mare. “Siamo molto vicini all’apertura di questo corridoio, che si spera avvenga tra sabato e domenica, e sono molto lieta di vedere che una prima operazione pilota sarà avviata oggi” ha dichiarato la Presidente della Commissione europea in visita alla città portuale di Larnaca, insieme al Presidente cipriota Nikos Christodoulides.

L’allarme carestia

Oltre ai bombardamenti, il fattore che maggiormente preoccupa le organizzazioni umanitarie operanti nell’enclave è la scarsità di cibo e acqua. Le Nazioni Unite hanno fatto sapere che almeno 576mila persone a Gaza, ossia circa un quarto della popolazione, sono sull’orlo della carestia. Cipro è lo Stato membro dell’UE più vicino alla Striscia, a circa 370 km di distanza. Per mesi ha esercitato pressioni per lanciare il corridoio, ma ha dovuto affrontare ostacoli come la mancanza di infrastrutture portuali e i problemi di sicurezza.

L’operazione congiunta con la Giordania

Intanto gli Usa hanno lanciato un’operazione congiunta con la Giordania, per fornire assistenza al popolo palestinese. “I C-130 statunitensi hanno sganciato oltre 38mila pasti, fornendo assistenza umanitaria salvavita nel nord di Gaza, per consentire l’accesso dei civili agli aiuti critici” ha dichiarato il Comando centrale statunitense sui social media. Washington ha fatto sapere che i lanci aerei hanno lo scopo di integrare l’insufficiente fornitura di aiuti portati via terra. La quantità di cibo fornita tuttavia è sufficiente a sfamare solo una minima parte delle persone bisognose nel territorio costiero, devastato da mesi di attacchi israeliani.