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Germania, ex guardiano di un campo di concentramento nazista condannato a 5 anni

Josef Schuetz

Josef Schuetz ha 101 anni ed è stato giudicato colpevole di complicità nei crimini di guerra del campo di Sachsenhausen.

A 101 anni è stato condannato a 5 anni di reclusione per aver favorito le esecuzioni nella camere a gas durante il nazismo: è la storia di Josef Schuetz, ex guardiano di un campo di concentramento. Schuetz è stato giudicato colpevole 77 anni dopo la fine della Seconda guerra mondiale ed è la persona più anziana finora accusata di essere complice di crimini di guerra durante l’Olocausto.

Germania, ex nazista di 101 anni condannato per crimini di guerra

La sentenza è stata emessa da un tribunale del Brandeburgo. Josef Schuetz, che all’epoca dei fatti aveva 21 anni, è stato accusato di aver preso parte all’uccisione di 3.518 prigionieri del campo di Sachsenhausen, a Oranienburg, a nord di Berlino, tra il 1942 e il 1945.

Tra le accuse, ci sono il favoreggiamento dell'”esecuzione per fucilazione di prigionieri di guerra sovietici nel 1942″ e l’omicidio di prigionieri “usando il gas Zyklon B”.

Secondo i pubblici ministeri, Schuetz ha “consapevolmente e volontariamente” contribuito ai crimini come guardiano del campo. L’imputato si è invece dichiarato innocendo, sostenendo di non aver fatto “assolutamente nulla” e che non era consapevole dei crimini commessi nel lager. “Non so perché sono qui”, ha detto al termine del processo.

Dichiarazioni incoerenti durante il processo

Durante il procedimento, Josep Schuetz aveva rilasciato della dichiarazioni incoerenti, lamentando che la sua testa si stava “confondendo”: aveva infatti raccontato di aver lavorato come bracciante agricolo in Germania per gran parte della Seconda guerra mondiale, ma la sua affermazione era stata contraddetta da diversi documenti storici. Al termine del conflitto, Schuetz finì in un campo di prigionia in Russia, per poi tornare in Germania e lavorare come contadino e fabbro.

L’avvocato di Schuetz, Stefan Waterkamp, ha dichiarato all’Afp che sarà presentato un ricorso. La sentenza non potrà quindi essere applicata prima del 2023. 

Più di 200mila le persone deportate a Sachsenhausen

Nel campo di Sachsenhausen vennero deportate più di 200mila persone, tra cui ebrei, rom, oppositori del regime e gay, tra il 1936 e il 1945. Secondo quanto raccontato nel Sachsenhausen Memorial and Museum, decine di migliaia di esse morirono a causa di lavori forzati, omicidi, esperimenti medici, fame o malattie prima che il campo fosse liberato dai sovietici.

Diversi i criminali nazisti condannati a distanza di anni

La giustizia tedesca ha condannato diversi criminali nazisti sopravvissuti a distanza di anni dalla fine della guerra. Tra questi Oskar Groening, contabile, e Reinhold Hanning, ex guardia delle SS, entrambi presenti nel campo di Auschwitz. I due sono stati giudicati colpevoli all’età di 94 anni di essere complici dell’Olocausto, ma sono morti prima di scontare la propria pena in carcere.

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