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Giappone, torna la pena di morte: eseguite tre condanne capitali

Il Giappone torna ad applicare l'impiccagione

Giappone, torna la pena di morte: sono state eseguite tre condanne capitali a carico di altrettanti criminali con sentenze per omicidi plurimi

Dopo ben tre anni di stasi in Giappone torna ad essere applicata la pena di morte: i media svelano che nel paese sono state eseguite tre condanne capitali ed è arrivata anche la conferma del governo. Il Giappone è una delle poche nazioni “progredite” che non ha ancora ben compreso la differenza fra progresso e civiltà e che perciò ha ancora in vigore la pena capitale come atto estremo. 

Progresso si, civiltà no: il paradosso Giappone, dove torna la pena di morte

La conferma delle avvenute esecuzioni, dopo i lanci dei media, è arrivata da un funzionario del ministero della Giustizia giapponese che ha dichiarato alla stampa: “Tre condannati a morte sono stati giustiziati oggi”. Chi sono? Si tratta di tre detenuti accusati di pluri-omicidio

Chi sono i tre condannati dopo che in Giappone è tornata la pena di morte

In primis è stato ucciso un uomo di 65 anni condannato per l’omicidio con un martello e un coltello di sette membri della sua famiglia nel 2004. Poi sono stati sottposti a pena capitale due uomini, di 54 e 44 anni, condannati per duplice omicidio nel 2003. L’ultima esecuzione capitale, che di solito in Giappone si avvale del metodo dell’impiccagione, era stata eseguita nel dicembre del 2019

“Battesimo dell’orrore” per Kishida: nel suo Giappone torna ad essere applicata la pena di morte

Quelle di queste ore sono inoltre le prime condanne estreme dall’avvento al potere del primo ministro Fumio Kishida all’inizio di ottobre. In Giappone, dove c’è una prassi procedurale molto simile al famigerato braccio della morte di molti stati Usa, sono più di 100 i detenuti che attendono le esecuzioni già comminate.