> > Gigi Riva, gli ultimi momenti prima della morte

Gigi Riva, gli ultimi momenti prima della morte

Gigi Riva

Le ore prima di morire Gigi Riva ringraziava i medici e scherzava con il personale dell'ospedale

Nonostante un primo bollettino medico promettente, Gigi Riva è morto a 79 anni nella serata di ieri dopo aver avuto un malore un paio di giorni prima.

La morte improvvisa

Gigi Riva stava meglio, era sereno e le sue condizioni erano stabili. Così, nel corso della giornata di ieri, riferivano i medici dell’ospedale Brotzu di Cagliari dove l’ex campione era ricoverato.

Nella mattinata, quando le condizioni erano tranquille, Riva aveva rifiutato un intervento di angioplastica. Aveva chiesto tempo, voleva parlarne prima con i familiari. Ha poi ringraziato i medici e uno di loro, Marco Corda, gli ha risposto: No grazie a lei, con lei siamo sempre in debito.

La situazione era rimasta stabile anche nel pomeriggio. L’ex campione del Cagliari e della Nazionale scherzava con il personale e si preparava alla cena.

La mattina seguente i medici avrebbero provato di nuovo a insistere per fare un’angioplastica, ma all’improvviso la situazione è degenerata e non c’è più stato nulla da fare.

L’analisi del primario

In merito al decesso ha dichiarato il primario di Emodinamica Bruno Loi: “La situazione coronarica era sicuramente molto grave, trattandosi di una sindrome coronarica acuta in un quadro di stabilizzazione abbiamo suggerito di fare un’angioplastica. Avremmo eseguito subito l’angioplastica se il paziente avesse dato il consenso. Purtroppo questo non è avvenuto e non si possono fare interventi contro la volontà del paziente e quindi abbiamo dovuto aspettare. Lui avrebbe voluto parlarne coi suoi familiari. Purtroppo queste situazioni possono precipitare anche improvvisamente e in quella situazione diventa poi difficile intervenire. Purtroppo è quello che è capitato. L’arresto cardiaco è intervenuto improvvisamente e siamo stati costretti a praticare le manovre rianimatorie e portarlo in sala durante il massaggio cardiaco. In queste situazioni diventa difficile poter riaprire le coronarie e siamo riusciti solo parzialmente a farlo. Ma non è stato sufficiente per poter riprendere un’attività cardiaca adeguata”.