Gli episodi di aggressione a bordo dei treni e dei mezzi pubblici stanno diventando sempre più frequenti, alimentando il senso di insicurezza tra i passeggeri, in particolare tra le donne. La vicenda di Stephanie, giovane modella aggredita su un regionale diretto a Milano, è l’ennesima testimonianza di una violenza improvvisa e ingiustificata che poteva trasformarsi in tragedia.
Il video pubblicato sui social ha sollevato indignazione e polemiche.
Giovane modella aggredita sul treno: responsabile rintracciato e il grido d’allarme della vittima
Un viaggio ordinario si è trasformato in un incubo per Stephanie, modella brasiliana di origini italiane, aggredita senza motivo la sera di lunedì 3 novembre su un treno regionale tra le stazioni di Carnate-Usmate e Arcore.
“Aggredita dal nulla – racconta –. Mi ha detto che mi avrebbe uccisa”.
L’uomo si è scagliato contro di lei dopo averla insultata, stringendole le mani al collo e colpendola al volto. “Sono io che faccio finire la tua vita”, le avrebbe gridato mentre la picchiava con calci e pugni. Stephanie, caduta a terra e circondata dall’indifferenza dei passeggeri, è riuscita a difendersi solo grazie allo spray al peperoncino:
“L’unica cosa che mi ha salvato la vita è stato lo spray, mentre le persone guardavano senza fare nulla”, ha dichiarato in una intervista a Mattino 5.
Quando le porte del treno si sono aperte, è riuscita a scappare, ferita e sotto shock.
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Giovane modella aggredita sul treno, le riprese video sui social
Dopo la denuncia, la Polizia ferroviaria di Monza ha individuato l’aggressore grazie alla segnalazione del personale Trenord alla stazione di Carnate. Dalle verifiche è emerso che il giovane era già noto alle forze dell’ordine per episodi violenti, tra cui un’aggressione con un coltello a Palermo che gli era costata un foglio di via obbligatorio di quattro anni. Ora, il 26enne straniero, si trova nel Centro di permanenza e rimpatrio di Torino, in attesa del rimpatrio.
Stephanie, ancora scossa, ha voluto condividere la sua esperienza sui social per denunciare pubblicamente quanto accaduto.
“Ci sono tante ragazze che vengono uccise da uomini così: drogati, ubriachi, malati. Nessuno fa niente”, ha concluso.
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