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Tassa sugli extraprofitti delle banche: come funziona

Come funziona la tassa sugli extraprofitti delle banche

Tutte le informazioni sul funzionamento della tassa sugli extraprofitti delle banche varata dal governo Meloni.

Il governo Meloni ha varato una tassa sugli extraprofitti delle banche. Una tassa che, secondo Matteo Salvini, dovrebbe portare “qualche miliardo” nelle casse dello Stato.

Governo Meloni ha varato la tassa sugli extraprofitti delle banche

Grazie al rialzo dei tassi di interesse, gli utili delle banche stanno facendo il botto. Secondo un’analisi del sindacato First Cisl, i primi cinque grandi istituti di credito hanno superato complessivamente nel primo trimestre la soglia dei 10,3 miliardi di euro di utili netti, in crescita del 66% rispetto all’anno precedente. Coloro che hanno sottoscritto un mutuo a tasso variabile da 126 mila euro in 25 anni devono pagare 2.300 euro in più di interessi. Da questi numeri il Governo Meloni ha deciso fosse necessaria una tassa sugli utili delle banche che, secondo Matteo Salvini, potrebbe portare “qualche miliardo” nelle casse dello Stato. La tassa andrà a sostenere le famiglie in difficoltà con il mutuo prima casa.

Tassa sugli extraprofitti delle banche: come funziona

Il Sole 24 Ore ha spiegato che l’imposta del 40% sarà in due blocchi. La prima parte sarà calcolata sulla differenza tra interessi passivi e attivi tra l’esercizio 2021 e 2022, con una franchigia del 3%. L’altra verrà calcolata sull’eccedenza del 6% maturata tra 2021 e 2023. L’imposta non potrà superare il 25% del patrimonio netto alla data di chiusura dell’esercizio 2022. Il contributo andrà versato entro il 30 giugno 2024. Ovvero sei mesi dopo la chiusura dell’esercizio 2023. L’imposta non sarà deducibile da quelle sui redditi e dall’Irap.