La guerra continua. Il contrattacco non si ferma. Nella notte tra ieri e oggi nuove iniziative militari dell’esercito ucraino lungo il confine di varie aree dell’Ucraina orientale controllate dall’esercito russo. Stando a quanto appreso da informazioni di intelligence – il governo ucraino non rilascia mai notizie ufficiali su questo genere di azioni –, l’Ucraina sta intensificando sempre più le sue operazioni, finalizzate all’arretramento del fronte verso est e alla rottura dello stesso in due parti, così da rendere inaccessibile la Crimea a eventuali rinforzi dell’esercito russo.
Zaporizhzhia al centro del ciclone
Nelle ultime ore l’esercito ucraino ha attaccato la regione di Zaporizhzhia, situata a metà del lungo fronte orientale che dalla regione di Luhansk a nord prosegue fino alla Crimea, passando per il Donbass. Sebbene Zaporizhzhia sia sotto il controllo dell’esercito ucraino, gran parte della regione a cui appartiene è controllata dai soldati russi. È per tale ragione che le operazioni militari ucraine sono state concentrate a Orichiv, a circa cinquanta chilometri a sud-est di Zaporizhzhia.
Le ipotesi sulla strategia
Per essere ancora più precisi, le principali iniziative riguardano una linea di circa quaranta chilometri tra Orichiv e Tokmak, entrambe appartenenti alla stessa regione di Zaporizhzhia (e più a sud di essa). Lo spostamento verso sud confermerebbe le ipotesi sul tentativo di spezzare il fronte: una strategia tale richiede tempo oltre a essere non poco rischiosa, considerato che si tratta di un’area per lo più pianeggiante e che, quindi, non offre molte posizioni di difesa oltre a quelle occupate già dall’esercito russo.