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Guerra in Ucraina, Papa Francesco: “È stata provocata o non impedita”

Papa Francesco

"Sono semplicemente contrario a ridurre la complessità alla distinzione tra i buoni e i cattivi": ecco come Papa Francesco analizza la guerra in Ucraina

Sulla guerra in Ucraina Papa Francesco ha dato una sua netta interpretazione per cui o “è stata provocata o non impedita”. La doppia chiave di lettura del Pontefice, doppia ma univoca a ben vedere, arriva da un’intervista con i media del mondo gesuita avvenuta il 19 maggio poi pubblicata da Civiltà Cattolica. E le ragioni per cui secondo papa Francesco si sarebbe arrivati alla guerra in Ucraina non sono quelle manichee dei “buoni e cattivi” divisi dal fiume dell’etica. Ha spiegato Bergoglio che “qui non ci sono buoni e cattivi metafisici” e che “sta emergendo qualcosa di globale, con elementi che sono molto intrecciati tra di loro”. 

La lettura di Papa Francesco sulla guerra in Ucraina

E il Papa Francesco ha fondato le sue considerazioni anche sull’incontro avuto con un non meglio precisato capo di Stato a gennaio. Un Capo di Stato che “parla poco, davvero molto saggio”e che gli aveva espresso preoccupazione per l’atteggiamento della Nato. Come? Spiegandogli che “stanno abbaiando alle porte della Russia e non  capiscono che i russi sono imperiali e non permettono a nessuna potenza straniera di avvicinarsi a loro”. 

Il misterioso e preveggente Capo di Stato

Secondo papa Francesco, quel capo di Stato aveva “saputo leggere i segni di quel che stava avvenendo”. Il Pontefice ha spiegato, anzi, precisato: “Sono semplicemente contrario a ridurre la complessità alla distinzione tra i buoni e i cattivi, senza ragionare su radici e interessi, che sono molto complessi”. Infine l’invito a trasmettere anche il “dramma umano della guerra. Va benissimo fare un calcolo geopolitico, studiare a fondo le cose, lo dovete fare, perché è vostro compito. Però cercate pure di trasmettere il dramma umano della guerra”. Bergoglio non è nuovo a posizioni critiche in cui sia la Nato che la Russia non escono mondi: ad inizio maggio aveva fatto un certo scalpore la sua intervista al Corriere, in cui aveva incluso tra le possibili cause della guerra “l’abbaiare della Nato alla porta della Russia”.