> > Gaza, 28 neonati prematuri evacuati in Egitto: alcuni sono in condizioni crit...

Gaza, 28 neonati prematuri evacuati in Egitto: alcuni sono in condizioni critiche

neonati prematuri gaza evacuati egitto

Mentre la guerra tra Israele e Hamas procede, 28 neonati prematuri di Gaza sono stati evacuati in Egitto: i dettagli.

Sono 28 i neonati prematuri che dall’ospedale al-Shifa di Gaza sono stati evacuati in Egitto. Alcuni dei bambini che sono riusciti a lasciare la Striscia, assediata dagli attacchi israeliani, si trovano in gravi condizioni di salute.

Guerra Israele Hamas, 28 neonati prematuri di Gaza evacuati in Egitto

Stando a quanto riferito dall’emittente egiziana al Qahera, ventotto bambini prematuri provenienti dall’ospedale al-Shifa di Gaza City sono arrivati al valico Rafat. I neonati sono stati tutti evacuati in Egitto.

La notizia è stata ripresa e confermata anche dalla BBC. L’emittente britannica ha riferito che alcuni dei bimbi sono stati ricoverati all’ospedale di al-Arish, situato a circa 40 chilometri dal confine egiziano. Altri, in condizioni estremamente delicate, sono stati trasferiti in aereo a Il Cairo per ricevere le cure necessarie. La BBC, inoltre, ha precisato che cinque membri della famiglia hanno accompagnato i bambini ma è stato reso noto che alcuni di loro sono rimasti orfani.

Israele: “Catturati 300 terroristi di Hamas a Gaza”

Intanto, il conflitto tra Israele e Hamas procede senza esclusione di colpi. Tel Aviv ha riferito che, durante l’operazione di terra che è in corso a Gaza, sono stati “catturati 300 terroristi”. I terroristi, poi, sono stati portati in Israele “per ulteriori interrogatori”.

L’esercito israeliano ha anche precisato che “le informazioni che emergono dagli interrogatori sono di grande valore ed hanno portato all’eliminazione di operativi e alla preservazione della sicurezza dei soldati”. La medesima fonte ha precisato che, durante gli interrogatori, sono emerse informazioni “sulla collocazione di tunnel del terrorismo, di magazzini e armi, oltre alla denuncia dei metodi operativi del nemico e dei suoi sforzi di assimilazione all’interno della popolazione civile”.

Ancora, un ufficiale superiore dell’esercito ha dichiarato “che sono state ricevute migliaia di telefonate da cittadini di Gaza: una scala mai vista finora. È evidente che i residenti della Striscia sono insoddisfatti della barbara condotta di Hamas, il normale cittadino comprende che Hamas sta portando un disastro dal quale sarà difficile riprendersi”, ha concluso.

Escalation Israele-Libano, gli Usa temono l’espansione del conflitto

Se lo scontro tra Israele e Hamas procede, pare stia diventando sempre più reale la possibilità che la guerra si espanda in Medio Oriente, coinvolgendo anche il Libano. Stando a quanto segnalato dall’agenzia di notizie governative libanese Nna, i bombardamenti di Israele avrebbero colpito una chiesa situata nel sud del Paese. Nel mirino del raid israeliano, sarebbe finita la chiesa San Giorgio a Yarun, situata a pochi chilometri dal confine tra Libano e il Paese guidato da Benjamin Netanyahu.

Nel tentativo di scongiurare l’estensione del conflitto, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha inviato il suo consigliere Amos Hochstein in Israele per effettuare una serie di colloqui con la leadership dello Stato ebraico. È quanto riferito da Axios che ha citato fonti israeliane e americane. Secondo le fonti citate, la Casa Bianca avrebbe il timore che le azioni militari di Israele lungo il confine con il Libano possano innescare una guerra regionale. Le fonti hanno anche posto l’accento sul fatto che all’interno dell’Amministrazione Biden ci siano membri dell’entourage che temono che lo Stato ebraico stia volontariamente provocando una reazione degli Hezbollah libanesi per avere un pretesto che gli consenta di allargare le ostilità e di costringere Washington a intervenire attivamente nel conflitto.