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Guerra in Medio Oriente, Blinken incontra Abu Mazen a Ramallah. Netanyahu sospende il ministro della bomba atomica

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Un incontro tra Antony Blinken e Abu Mazen incentrato sulla guerra tra Israele e Hamas ha avuto luogo a Ramallah: i dettagli.

Nell’ambito della guerra tra Israele e Hamas, il segretario di stato americano Antony Blinken e il presidente palestinese Abu Mazen hanno avuto un incontro a Ramallah. Intanto, mentre l’Iran minaccia gli Usa nel caso in cui non dovesse essere presto annunciato un cessate il fuoco, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha asserito che il conflitto andrà avanti senza interruzioni fino a quando tutti gli ostaggi di Hamas non saranno liberati.

Guerra Israele Hamas, incontro tra Blinken e Abu Mazen a Ramallah

Nella mattinata di domenica 5 novembre, il segretario degli Stati Uniti Antony Blinken ha incontrato il presidente palestinese Abu Mazen a Ramallah. Si tratta del primo incontro tra i due politici dall’inizio del conflitto tra Israele e Gaza.

In questa circostanza, il funzionario americano ha chiesto di fermare la “violenza estremista” contro i palestinesi in Cisgiordania e ha affermato che gli abitanti della Striscia di Gaza non devono essere “sfollati co la forza”. Inoltre, ha espresso la volontà di Washington di fornire aiuti e ripristinare i servizi essenziali a Gaza.

Il presidente Abu Mazen, invece, ha asserito che l’Autorità nazionale palestinese (Anp) “si assumerà tutte le responsabilità” per la Cisgiordania, Gerusalemme est e Gaza nel quadro “di una soluzione politica globale”. Inoltre, durante l’incontro con Blinken, ha chiesto “la sospensione immediata della guerra devastante e l’accelerazione della fornitura di aiuti umanitari, compresi medicinali, cibo, acqua, elettricità e carburante a Gaza”.

Alla richiesta del presidente palestinese, pur rimarcando l’importanza del ruolo dell’Anp rispetto al futuro della Striscia, il funzionario statunitense ha risposto che un cessate il fuoco darebbe soltanto ad Hamas la possibilità di riorganizzarsi. Al contempo, ha spiegato di aver avviato un confronto con Israele per convincere il Paese ad accettare pause mirate per località al fine di rendere possibile la distribuzione degli aiuti necessari a Gaza.

L’appello di Abu Mazen

“Ci incontriamo di nuovo in circostanze estremamente difficili, e non ci sono parole per descrivere la guerra di genocidio e distruzione a cui è sottoposto il nostro popolo palestinese a Gaza per mano della macchina da guerra israeliana, senza riguardo alle regole di diritto internazionale”, ha detto il presidente palestinese durante l’incontro con Blinken.

“Come possiamo rimanere in silenzio sull’uccisione di 10mila palestinesi, tra cui 4mila bambini, decine di migliaia di feriti e la distruzione di decine di migliaia di unità abitative, infrastrutture, ospedali, centri di accoglienza e serbatoi d’acqua”, ha aggiunto Abu Mazen. “Ciò che sta accadendo in Cisgiordania e a Gerusalemme non è meno orribile, in termini di uccisioni e attacchi a terre, persone e luoghi sacri, per mano delle forze di occupazione e dei coloni terroristi, che commettono crimini di pulizia etnica, discriminazione razziale e la pirateria dei fondi”.

Iran, Khamenei incontro il capo dell’ufficio politico di Hamas

Intanto, la Guida suprema dell’Iran, Ali Khamenei, ha avuto un incontro con il capo dell’ufficio politico di Hamas, Ismail Haniyeh, e una delegazione dell’organizzazione, a Teheran.

“La politica permanente della Repubblica islamica dell’Iran è di sostenere le forze della resistenza palestinese contro i sionisti occupanti”, ha scritto Khamenei su X a margine dell’incontro. “I crimini del regime sionista a Gaza sono direttamente sostenuto dagli Usa e da alcuni governi occidentali”.

Dall’Iran, poi, è arrivato un preciso avvertimento agli Stati Uniti. Il ministro della Difesa iraniano Mohammad Reza Ashtiani ha avvertito gli Usa che saranno “colpiti duramente” nel caso in cui non dovesse essere annunciato quanto prima un cessate il fuoco a Gaza. È quanto riporta l’agenzia di stampa semiufficiale Tasnim su Telegram. “Il nostro consiglio agli americani è di fermare immediatamente la guerra e di attuare un cessate il fuoco, altrimenti verrete colpiti duramente”, ha dichiarato il ministro.

Ministro israeliano propone bomba atomica per i palestinesi, sospeso a tempo indeterminato

Sul fronte israeliano, nel frattempo, hanno destato scalpore le dichiarazioni del ministro per gli Affari e il Patrimonio di Gerusalemme Amichai Eliyahu. Il politico, rispondendo a una domanda dei giornalisti, ha detto che sganciare una bomba atomica sulla Striscia di Gaza è “un’opzione”, anche se i 240 ostaggi israeliani catturati da Hamas dovessero perdere la vita. Il ministro ha sottolineato che “le guerre hanno un loro prezzo” e si è anche scagliato contro l’invio di aiuti umanitari a Gaza, asserendo che “non forniremmo aiuti umanitari ai nazisti” e che “non esistono civili non coinvolti a Gaza”.

Infine, parlando del destino della popolazione palestinese, Eliyahu ha osservato che i residenti a Gaza “possono andare in Irlanda o nei deserti, i mostri di Gaza dovrebbero trovare una soluzione da soli”.

Poco dopo le dichiarazioni rilasciate dal ministro, è intervenuto il presidente israeliano Benjamin Netanyahu che ha sospeso Eliyahu dalle riunioni di Governo a tempo indeterminato.

Netanyahu: “Nessun cessate il fuoco fino al ritorno degli ostaggi”

Mentre la guerra va avanti senza esclusione di colpi, il primo ministro israeliano ha nuovamente respinto ogni ipotesi relativa a un possibile accordo sul cessate il fuoco.

“Non ci sarà cessate il fuoco fino al ritorno dei nostri ostaggi”, ha tuonato Netanyahu. “Lo abbiamo detto ai nostri amici e nemici. Andremo avanti finché non li avremo sconfitti”, ha aggiunto, ribadendo la già nota posizione di Israele in merito alla questione.