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Luciano De Crescenzo, libri e film: i migliori titoli

Luciano De Crescenzo

Un percorso tra libri e film di Luciano De Crescenzo, uno dei più importanti registi e scrittori italiani degli ultimi decenni venuto oggi a mancare.

E’ morto Luciano De Crescenzo, scrittore e regista protagonista del panorama italiano degli ultimi decenni. Ripercorriamo la sua lunghissima carriera attraverso un percorso tra i suoi libri e film più celebri.

I libri di Luciano De Crescenzo

L’autore napoletano ha esordito nel mondo della letteratura con Così parlò Bellavista. Napoli, amore e libertà (1977). Da questo romanzo ha poi creato l’omonimo film nel 1984, con cui ha anche vinto il David di Donatello come Miglio regista esordiente.

Negli anni Ottanta ha iniziato a pubblicare testi riguardanti la letteratura greca. Filosofia e mito i principali ambiti di interesse, che continuerà a proporre in tutta la sua carriera tra saggi e romanzi. Tra le molti pubblicazioni ricordiamo il romanzo comico Elena, Elena, amore mio (1991), ambientato nell’ultimo anno della guerra di Troia, per il quale prese spunto dall’Iliade.

Mentre lavorava alla miniserie Rai Zeus – Le gesta degli Dei e degli Eroi scrive anche Zeus – I miti dell’amore (1991), una raccolta di storie d’amore tra dei, mortali e semidei presenti nella mitologia greca. Segue l’anno successivo Zeus – I miti degli eroi (1992), una versione approfondita della miniserie in cui De Crescenzo riprende gli argomenti lì trattati.

Ha dedicato molta attenzione ad attualizzare la cultura greca e riflettere su come riproporla oggigiorno. In quest’ottica vanno letti I grandi miti greci. A fumetti (1995), un modo originale per diffondere in 24 libri le principali vicende della mitologia antica e farle comprendere anche ai più piccoli. Da citare anche Nessuno. L’Odissea raccontata ai lettori di oggi (1997), libro che rivede in chiave umoristica e moderna il capolavoro omerico.

Contemporaneamente agli studi greci, riprende anche le vicende del Signor Bellavista, protagonista del suo romanzo d’esordio. La distrazione (2000) lo raffigura infatti in pensione mentre decide di impartire lezioni di filosofia a dei ragazzi. Il libro è il pretesto per De Crescenzo per riflettere sulla vita, sulla politica, sulla tecnologia e sull’amore.

Il suo pensiero è raccolto anche in Il caffè sospeso (2008), libro contenente articoli, considerazioni e citazioni apparsi su quotidiani e riviste tra il 1977 e il 2007. Il titolo trae spunto da un’usanza della sua Napoli, quella in cui un avventore paga al bar un caffè espresso in beneficio di uno sconosciuto.

Presenti tra i numerosi titoli pubblicati anche due autobiografie, scritte a distanza di trent’anni l’una dall’altra. La prima, Vita di Luciano De Crescenzo scritta da lui medesimo (1989), è incentrata sull’inizio della sua carriera tra Napoli e Milano, dopo la laurea in Ingegneria Elettronica. Nella seconda, Sono stato fortunato – autobiografia (2018), ripercorre all’età di novant’anni la sua lunghissima esperienza di filosofo, ingegnere e scrittore.

I film di Luciano De Crescenzo

Quattro sono i film che hanno visto Luciano De Crescenzo come regista. Il primo, del 1984, è Così parlò Bellavista, commedia con protagonista un professore di filosofia in pensione. La sua vita tranquilla viene disturbata dall’arrivo, nel suo stesso stabile, del dottor Cazzaniga, preciso e puntuale a differenza di Bellavista e i suoi amici. Il professore però scoprirà presto la bontà del dottore, che lo aiuterà a risolvere un delicato problema familiare.

Il secondo, Il mistero di Bellavista (1985), è incentrato sulla risoluzione del potenziale omicidio della signora Jolanda. Il professore e il suo gruppo di amici entrano in contatto con soggetti alquanto originali per poi scoprire che tutte le loro previsioni sul caso si riveleranno errate.

Del 1988 è 32 dicembre, film diviso in tre episodi. Nel primo, Ypocrites, i personaggi fingono di essere dei filosofi greci. Il secondo, La gialla farfalla, vede come protagonista la 65enne Carlotta, decisa a sposare il suo compagno Ferruccio nonostante la sua famiglia cerchi in tutti i modi di impedirglielo. L’ultimo, I penultimi fuochi, mette in scena una famiglia che, non avendo comprato i botti a Capodanno, li fa esplodere al 12 gennaio. Denunciata, riesce a salvarsi dal guaio grazie a un’abile furberia.

Il quarto e ultimo, Croce e delizia (1995), è basato sul suo omonimo romanzo. Mette in scena le vicende di una troupe che deve girare “La Traviata” a Parigi.