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Sciopero a Hollywood: 160mila attori fermi fino a data da destinarsi

America

A partire dalla mezzanotte di venerdì 14 luglio migliaia di attori dell'industria cinematografica statunitense dichiarano lo stop fino a data da destinarsi: i motivi della protesta

Hollywood si ferma. A partire dalla mezzanotte di venerdì 14 luglio, migliaia di attori dell’industria cinematografica statunitense dichiarano lo stop fino a data da destinarsi dopo la mancata trattativa tra la Screen Actors Guild, sindacato degli attori cinematografici e televisivi, e i rappresentanti degli Studios californiani e delle piattaforme di streaming.

Al timone della protesta

La presidente del sindacato Fran Drescher dichiara a nome dei 160mila attori hollywoodiani iscritti alla Screen Actors Guild: «Quello che succede a noi succede a tutti gli altri lavoratori, quando i datori di lavoro rendono Wall Street e la sete di profitto la loro priorità e dimenticano le persone essenziali che fanno muovere la macchina». Confermando lo sciopero, votato all’unanimità, la stessa rafforza l’invito agli iscritti a interrompere la partecipazione ai set cinematografici e alle serie televisive. Lo sciopero si aggiunge a quello degli sceneggiatori aderenti alla Writers Guild of America iniziato il 2 maggio e potrebbe durare mesi.

I motivi dello sciopero

«Le società hanno rifiutato di prendere impegni su diverse questioni e su altre ci hanno del tutto ostacolato. Finché non negozieranno in buona fede un accordo è impossibile» continua Drescher. Era da più di sessant’anni che le due categorie non protestavano contemporaneamente. I due settori chiedono l’aumento del compenso (in ribasso nell’era dello streaming) e garanzie sull’uso dell’intelligenza artificiale per evitare che la stessa generi script o cloni voci e immagini.