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Il commissario alla siccità: “Italia in Ecoshock, problemi gravi da Nord a Sud. Basta cerotti, occorrono interventi strutturali. Ecco quali”

Caldo in casa senza climatizzatore: come fare?

Il commissario alla siccità Nicola Dell'Acqua si esprime con toni allarmanti in merito alla crisi climatica: "Il problema c'è e va affrontato al più presto". Ecco quali interventi attuare subito.

“In veste di Commissario sto facendo, insieme ai tecnici non solo della Comunità europea ma anche del resto del mondo, continui sopralluoghi sulle infrastrutture dell’Italia, specie quelle legate alla gestione idrica, i cosiddetti invasi”. E da questi sopralluoghi “emerge quante opere infrastrutturali abbiamo fatto nel nostro Paese e quanto siano state gestite male negli ultimi cinquant’anni, sia al Nord che al Sud”. Lo ha detto il Commissario Nazionale alla Siccità Nicola Dall’Acqua all’indomani dell’ultima ondata di eventi meteorologici estremi che hanno seguito un primo quadrimestre 2023 caratterizzato da una grave carenza di precipitazioni e dalla desertificazione di tante aree, con pesanti danni alle coltivazioni in campo.

Il commissario Dell’Acqua rilancia l’allarme sui mutamenti del clima

Giovedì 6 giugno, l’osservatorio Copernicus sui cambiamenti climatici (C3S) ha confermato che “giugno 2023 è stato il più caldo di sempre, poco più di 0,5 gradi Celsius al di sopra della media 1991-2020, superando di gran lunga il precedente record stabilito nel giugno 2019”. Intervenuto alla presentazione a Bologna del libro “Ecoshock” (Rubbettino) di Giuseppe Caporale, Dall’Acqua ha voluto rilanciare l’allarme sui mutamenti nel clima del Pianeta e i disastri che ne conseguono: dagli incendi boschivi alla siccità, dal dissesto idrogeologico alle precipitazioni estreme. “Il cambiamento climatico c’è, è sotto gli occhi di tutti e se non prendiamo atto del fatto che le temperature sono cambiate, così come le frequenze delle piogge, e che probabilmente gli invasi, ad esempio in Pianura Padana, non sono sufficienti, non riusciremo ad affrontare il problema”.

Per il commissario, “Ecoshock” mette in evidenza “aspetti che solo con una pianificazione attenta possiamo affrontare”. “È dal 2003 che continuo a dire che c’è il cambiamento climatico – ribadisce – e che l’aspetto amministrativo con cui stiamo gestendo l’acqua non è idoneo. Non è idoneo perché, ad esempio, in alcune parti del Paese gli invasi portano via acqua d’estate, perché la trattengono e la turbinano anche d’inverno, e nessuno poi pensa a trattenerla quando è turbinata e sta arrivando a valle”.

E aggiunge: “Non possiamo in Italia chiamare tutte le volte un Commissario e sperare che con i poteri straordinari possa mettere qualche cerotto”. Serve invece, spiega , “una pianificazione seria in ogni distretto, e serve riportare al centro della pianificazione le autorità di distretto, perché una pianificazione idraulica, idrica e idrogeologica non può essere che a base di distretto, e cercare di affrontare la situazione”.

Intanto, fin da ora Dell’Acqua invita a riconsiderare la funzione e l’utilizzo di “tutte quelle opere che sono state costruite nel Dopoguerra e che non vengono gestite in maniera idonea, anche perché probabilmente pensavamo di avere sempre a disposizione acqua e con una certa frequenza”.

In particolare, gli invasi destano preoccupazione per la maggior parte presentano fenomeni di insabbiamento e di interrimento. Eppoi ci sono “tutti quegli invasi costruiti e non utilizzati al meglio per vari problemi amministrativi e tecnici: problemi che possono essere affrontati, sistemati e in poco tempo”. E’ dunque necessaria, spiega, una mobilitazione di tutti: ”Tutti dobbiamo agire, senza continuare a fasciarci la testa di fronte all’evento drammatico che sistematicamente si presenta”.

Il decreto siccità approvato lo scorso 6 aprile prevede già procedure e iter più veloci per le infrastrutture dedicate alla prevenzione dello stress idrico. L’utilizzo delle risorse sarà controllato da ‘osservatori’ nominati dalle competenti Autorità di bacino. E per prevenire il fenomeno del ‘water grabbing’, l’appropriazione indebita di risorse idriche distratte da canali e condotte di pubblico interesse, la norma introduce sanzioni fino a 50 mila euro per chi verrà sorpreso a rubare l’oro blu. Quanto ai finanziamenti, per attuare il Decreto, composto da 16 articoli, il Governo ha già stanziato 8 miliardi di euro (una buona parte dei quali provengono dai fondi del Pnrr).

Nicola Dell’Acqua: quali saranno i primi interventi

I primi interventi saranno di ripristino ed efficientamento, “perché – sottolinea Dall’Acqua – il problema della scarsità idrica si risolve anzitutto mettendo a posto quello che abbiamo costruito. E questo sarà con tutta probabilità il mio compito. Contestualmente servirà una pianificazione seria a base di distretto che non segua logiche locali, ma segua le logiche idrauliche e di sistema”.

Intanto dalla Puglia arriva la ferma protesta della Cia: secondo la Confederazione degli agricoltori, a fronte di una richiesta di compensazione dei danni causati dalla siccità nel 2022 – quantificata dai Comuni pugliesi in circa 142 milioni di euro –, la Regione Puglia ha valutato sufficiente una erogazione di 11,9 milioni, meno del 10%. «Per gli agricoltori pugliesi questa si configura come l’ennesima umiliazione, oltre che un ulteriore mazzata dopo gli ingenti danni da siccità sopportati nel 2022», ha scritto Gennaro Sicolo, presidente di Cia Puglia e vicepresidente nazionale di Cia Agricoltori Italiani.