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Imran Khan in carcere: ultime notizie su salute e condizioni di detenzione

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La condizione di Imran Khan in carcere solleva profonde preoccupazioni riguardo al suo stato di salute mentale e fisica.

Il caso di Imran Khan, ex primo ministro del Pakistan, continua a suscitare attenzione e preoccupazione. Attualmente detenuto in Adiala Jail, a Rawalpindi, Khan ha trascorso diversi mesi in isolamento, situazione che la sua famiglia considera estremamente stressante. La sorella di Khan, Uzma Khanum, ha recentemente ottenuto di incontrarlo dopo settimane di assenza di contatti.

Le condizioni di detenzione di Imran Khan

Durante un incontro avvenuto sotto stretta sorveglianza, Uzma ha rivelato che, sebbene Imran Khan sia in buona salute fisica, la sua condizione psicologica è fonte di grande preoccupazione. “È arrabbiato per l’isolamento”, ha dichiarato, sottolineando che l’ex premier è costretto a rimanere rinchiuso nella sua cella per la maggior parte del giorno, con pochi momenti di libertà.

Impatto dell’isolamento sulla salute mentale

La sorella di Khan ha descritto l’isolamento come una forma di tortura mentale che, a suo avviso, è addirittura peggiore di qualsiasi abuso fisico. “Non ha contatti con nessuno e può uscire solo per brevi periodi”, ha aggiunto, evidenziando l’assenza di interazioni sociali necessarie per il benessere psicologico di una persona.

Le preoccupazioni della famiglia e dei sostenitori

Prima di questo incontro, la famiglia di Khan e il suo partito, il Pakistan Tehreek-e-Insaf (PTI), avevano espresso profonda inquietudine per il fatto che nessuno dei loro membri fosse stato in grado di visitarlo per un periodo prolungato. Queste restrizioni hanno alimentato voci e timori sulla sua salute e sulle condizioni di detenzione.

Un portavoce di Khan ha chiesto alle autorità di facilitare visite più frequenti da parte dei familiari e di consentire al suo medico personale di visitarlo. La mancanza di comunicazione ha generato ansia tra i suoi sostenitori, preoccupati che potesse esserci qualcosa di grave che le autorità stavano cercando di nascondere.

Reazioni e pressioni politiche

Il governo pakistano, da parte sua, ha negato qualsiasi maltrattamento, affermando che Khan riceve tutto ciò a cui ha diritto come prigioniero. Nonostante ciò, le preoccupazioni espresse dalla Commissione per i diritti umani del Pakistan hanno sollevato interrogativi sulla trasparenza delle condizioni di detenzione dell’ex premier.

Il contesto politico di Imran Khan

Imran Khan, 73 anni, è stato il primo ministro del Pakistan dal 2018 fino al suo allontanamento avvenuto tramite un voto di sfiducia. La sua detenzione è avvenuta nel contesto di accuse di corruzione e violazione di segreti di stato, accuse che lui stesso ha sempre respinto come politicamente motivate.

Nonostante le avversità, Khan continua a mantenere un certo grado di popolarità tra la popolazione pakistana. Alle elezioni, il suo partito ha ottenuto un notevole consenso, raccogliendo oltre 4.5 milioni di voti più del suo principale rivale. Tuttavia, le forze politiche avversarie hanno formato una coalizione, escludendo il PTI dalla governabilità.

La situazione di Imran Khan non è solo una questione di giustizia individuale, ma riflette anche le tensioni politiche in corso nel paese. La sua detenzione ha innescato manifestazioni e richieste di maggiore libertà e trasparenza, alimentando il dibattito su diritti umani e giustizia in Pakistan.