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In 400 a manifestare per il parroco pro aborto eutanasia e matrimonio gay sospeso dalla parrocchia

In 400 a manifestare per il parroco pro aborto eutanasia e matrimonio gay sospeso dalla parrocchia

I manifestanti: Don Giulio nuovo martire della Chiesa ucciso nella sua libertà

Una grande folla si è riunita a Bonazzola per la manifestazione in favore di Don Giulio Mignani, sacerdote sospeso dalla celebrazione dei sacramenti nella diocesi della Spezia a causa delle sue opinioni riguardanti temi scottanti per la Santa Sede come matrimoni gay, aborto ed eutanasia. A tutto questo il don si è detto aperto, o anche addirittura favorevole in più occasioni come quando aveva detto: «Spero che un giorno si possano celebrare in chiesa matrimoni tra due persone dello stesso sesso». Una posizione non gradita di certo dalla Santa Sede, che lo ha sospeso.

#IostocondonGiulio

Così aveva commentato il sacedote dopo la sentenza: “Le posizioni che ho assunto non hanno mai voluto essere offensive né polemiche nei confronti della Chiesa“, ma a nulla è servito per far rivedere la sentenza alla corte, così circa 400 persone il 9 ottobre 2022si sono riunite davanti alla Chiesa di Santa Margherita a Bonazzola rispondendo all’hastag lanciato nei giorni scorsi: #IostocondonGiulio.

Tra gli striscione dei manifestanti ne spicca uno che non ha mezzi termini e recita: «Don Giulio nuovo martire della Chiesa ucciso nella sua libertà». Nonostante l’avviso del Vescovo lo scorso dicembre, don Giulio ha continuato imperterrito a dire ciò che pensava provocando dunque la sospensione ‘a divinis‘, che comprende la sospensione ma non la scomunica. 

Presente alla manifestazione, il prete ha fatto un breve discorso alla folla: “Vorrei che questa giornata continuasse, che non si chiudesse qui e chiedo al comitato di organizzare altre giornate come questa e io da dovunque sarò verrò”, ha detto il sacerdote raccogliendo un lungo applauso.