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Incendio in un ristorante arabo a Torino: nessuna vittima

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Incendio doloso ha distrutto un ristorante arabo in via Saluzzo, Torino. Evacuato il palazzo, non ci sono vittime.

Paura nella notte a Torino. Ieri, in tarda serata, è divampato un incendio di natura dolosa in un ristorante arabo. Probabile l’ipotesi di un regolamento di conti. I soccorritori hanno evacuato la palazzina; non ci sono vittime.

L’incendio e i primi soccorsi

Sabato 31 marzo, poco prima di mezzanotte, un incendio doloso ha distrutto il ristorante arabo Raid Aicha in via Saluzzo 6, nel cuore della movida torinese. Non ci sono persone coinvolte. I locali che ospitavano il locale sono stati posti sotto sequestro. All’arrivo dei vigili del fuoco e della Croce Rossa, sessanta persone sono state prontamente evacuate prima che le fiamme fossero del tutto spente. Una volta terminata la bonifica dei luoghi e messa in sicurezza l’area, le persone hanno fatto rientro nei loro alloggi. Stamattina, le forze di soccorso e gli investigatori sono stati ancora sul luogo, al fine soprattutto di raccogliere indizi utili all’indagine. La palazzina, che si trova vicino a Porta Nuova nel quartiere San Salvario, ha cinque piani; vi sono stati danni, come conseguenza dell’incendio, solo a un appartamento del quarto. Probabilmente il fumo del rogo è salito dalla canna fumaria e ha riempito l’alloggio. Nei primi minuti, si era pensato che l’esplosione e il conseguente incendio avessero origine dalle cucine di un albergo situato proprio vicino al ristorante. Invece le fiamme erano partite dalle cucine del ristorante ed è stato chiaro ai vigili del fuoco non appena giunti in via Saluzzo.

Un regolamento di conti?

L’incendio è stato di natura dolosa. La polizia, entrando nel locale una volta spente le fiamme, ha trovato la frase “Adesso siamo pari” scritta sui muri del ristorante. Naturalmente serviranno ulteriori accertamenti per chiarire se le parole siano o meno collegate all’incendio divampato nelle cucine del ristorante (esclusa l’ipotesi di una fuga di gas); pare comunque probabile che sia così e che il fatto increscioso sia l’epilogo di un regolamento di conti. Dato che gli investigatori non hanno rilevato segni di effrazione sulla porta d’ingresso alla cucina, è probabile perciò che l’incendiario sia entrato da lì e abbia poi appiccato il fuoco. Non è ancora chiaro cosa sia stato usato come innesco. Alcuni testimoni hanno raccontato agli investigatori di aver sentito diverse esplosioni e, subito dopo, di aver visto divampare le fiamme: la versione è confermata dalle prime chiamate arrivate al 112. D’altra parte, i boati sentiti potrebbero essere stati causati dal fuoco già sviluppato in cucina, dove ci sono bombole di gas e altri materiali pericolosi e infiammabili.