> > Incidente a Mestre, comandante dei vigili del fuoco: "I miei uomini hanno pia...

Incidente a Mestre, comandante dei vigili del fuoco: "I miei uomini hanno pianto"

Le dichiarazioni del comandante dei vigili del fuoco dopo l'incidente a Mestre

Il comandante dei vigili del fuoco di Venezia ha raccontato i terribili momenti dopo il tragico incidente di Mestre.

Mauro Luogo, comandante dei vigili del fuoco di Venezia, ha raccontato al Corriere della Sera quello che è accaduto nei momenti subito dopo l’incidente di Mestre.

Incidente a Mestre, il comandante dei vigili del fuoco: “Davanti agli occhi lo sgomento dei ragazzi del personale sanitario”

Mauro Luongo ha 63 anni, è il comandante dei vigili del fuoco di Venezia, e la terribile notte in cui il bus è caduto dal cavalcavia a Mestre lui era presente. L’uomo ha dichiarato che l’immagine che gli è rimasta nella mente è la fila dei cadaveri che diventava sempre più lunga. “Ma ho davanti agli occhi lo sgomento dei ragazzi del personale sanitario. Correvano verso le ambulanze come dei pazzi con quelle barelle…” ha aggiunto. “Siamo abituati, se si può dire così, ad affrontare la sofferenza della gente. Fra noi chiamiamo ‘incarceratile persone da liberare nei mezzi incidentati. Qui c’erano gli incarcerati, c’erano tutti quei morti, c’era il volo da più di dieci metri, il fuoco…” ha spiegato il comandante, dichiarando di aver dormito solo tre ore, perché il pensiero era fisso su quelle terribili scene.

Incidente a Mestre, il comandante dei vigili del fuoco: “I miei uomini hanno pianto”

Hanno già attivato il percorso psicologico della Croce Rossa, con un primo incontro con gli psicologi in caserma. “Ho visto molti colleghi coinvolti emotivamente. Quando arrivi su una scena del genere ti dai da fare e basta, scattano automatismi, sei addestrato per essere lucido, per la competenza. Poi però, quando l’intervento finisce, è un’altra cosa. Ho visto colleghi di provatissima esperienza agire sul posto senza un tentennamento e poi scoppiare a piangere alla fine del lavoro” ha raccontato Luongo, spiegando di aver detto ai suoi uomini che hanno fatto un ottimo lavoro. Il comandante ha spiegato che hanno tirato fuori dal bus 17 persone, comprese le due che poi sono morte in ospedale. “Non si può descrivere la sensazione che si prova quando si riesce a salvare qualcuno. Ti ripaga di qualunque sacrificio, qualunque fatica…” ha dichiarato. “C’erano tanti ragazzi e c’erano bambini. Ho visto fra le vittime una ragazza che avrà avuto 14-15 anni e un bambino piccolo piccolo. Io resto sempre molto colpito dagli oggetti personali che noi recuperiamo sulla scena degli incidenti. Li immagino utilizzati fino a pochi minuti prima… Le borse, i telefonini, i portafogli… Qui c’erano anche due passeggini. Abbiamo consegnato tutto alla polizia” ha concluso.