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Influenza australiana: crescono gli accessi al pronto soccorso

In aumento di ricoveri urgenti per la "Australiana"

Influenza australiana: crescono gli accessi al pronto soccorso, dopo il flash mob sotto al Ministero della Salute parla il dottor Fabio De Iaco

Influenza “australiana”: crescono gli accessi al pronto soccorso e la Simeu mette in guardia sulla precocità del virus ed avvisa che durerà almeno due mesi. A spiegare cosa sta succedendo Fabio De Iaco, il presidente della Società italiana di medicina dell’emergenza-urgenza.

Australiana: molti accessi al pronto soccorso

Ha detto il medico ad AdnKronos: “C’è un aumento degli accessi ai pronto soccorso legati all’influenza. Un momento che tradizionalmente ci aspettiamo più in là, ma è un’ondata in anticipo e temiamo durerà almeno un paio di mesi visto anche quello che è accaduto in Australia”. E ancora: “Il vero problema è che questa tipologia di casi si porta dietro altri virus parainfluenzali e sovrapposizioni batteriche che nei più anziani possono essere pericolose”. AdnKronos ricorda poi che la Simeu lo scorso 17 novembre ha “promosso un flash mob sotto al ministero della Salute, con stetoscopio e mascherina dell’ossigeno sul viso”.

Flashmob per denunciare le condizioni di lavoro

A che scopo? Era quello di lanciare l’allarme sulla “mancanza di respiro” per i medici che ogni giorno lavorano nei pronto soccorso italiani in condizioni apocalittiche. Ha chiosato De Iaco: “A fine novembre abbiamo raggiunto il numero di accessi nei pronto soccorso del 2021, quindi tutti i numeri di dicembre andranno a incrementare in maniera netta la mole di lavoro dei colleghi che vivono sulle condizioni di lavoro pesantissime. Da tempo denunciamo la mancanza di medici d’emergenza e di posti letto”.