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Insetti come alimento, via libera dell'Ue alle tarme della farina: come saranno vendute

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L'Unione Europea ha dato il via libera alla commercializzazione degli insetti come alimento, per le precisione delle larve della tarma della farina.

È finalmente arrivato il primo via libera dell’Union Europea in merito alla commercializzazione degli insetti come alimento per gli esseri umani. A seguito di una valutazione scientifica effettuata dall’Autorità Europea per la sicurezza alimentare (Efsa), gli stati membri hanno infatti dato l’ok alla vendita delle larve essiccate del “Tenebrione mugnaio”, meglio nota come tarma della farina, che potrà a questo punto essere messo in commercio in varie forme.

Insetti come alimento, primo via libera dell’Ue

Stando a quanto stabilito, le larve della tarma della farina potranno essere commercializzate come insetto essiccato intero, come snack, come farina e come ingrediente alimentare. Con la messa in vendità dovranno tuttavia essere rispettati dei requisiti specifici per quanto riguarda gli allergeni, dato che secondo l’Efsa il consumo delle larve può causare reazioni allergiche in quei soggetti che hanno già precedenti allergie ai crostacei o agli acari della polvere.

Insetti come alimento, il piano dell’Unione

L’ok alla commercializzazione delle tarme della farina è il primo passo della strategia “Farm to Fork” dell’Unione Europea. Un piano d’azione che si svilupperà da qui al 2030 e che punta agli insetti come alimento alternativo sostenibile nonché fonte di proteine a basso impatto ambientale, il tutto inserito nel progetto di transizione ecologica della produzione alimentare. Al momento sono undici le domande che sono state sottoposte all’Efsa per la messa in commercio di insetti come nuovi alimenti.

Insetti come alimento, resta il tabù culturale

A commentare la possibile approvazione della messa in vendita degli insetti come alimento era stata lo scorso gennaio Costanza Juncker, esperta della materia al Dipartimento di Scienze per gli Alimenti, la Nutrizione e l’Ambiente dell’ Università degli Studi di Milano, che ai microfoni del Fatto Quotidiano aveva dichiarato: “Un’autorizzazione da un organismo così accreditato potrebbe dare più sicurezza al consumatore finale”.

Jucker aveva inoltre spiegato come sia ancora persistente il tabù alimentare nei confronti degli insetti, ma che questo potesse ssere aggirato presentandoli in una maniera che non ricordasse l’animale in questione, come ad esempio sottoforma di farina: “L’interesse verso gli insetti come cibo sta crescendo, ma per la maggior parte delle persone mangiarli è ancora un tabù, soprattutto rispetto all’ingestione dell’esemplare intero. […] Abbiamo notato che gli uomini più delle donne e i giovani più degli anziani sono inclini a provare questi nuovi alimenti”.