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Intervista al tifoso da record: 10 Mondiali visti dal vivo

Hely Garagozzo: tifoso da record

Hely Garagozzo è stato premiato col Guinness World Record per le tantissime presenze ai Mondiali. Ci ha raccontato la sua storia.

Da Spagna 1982 a Russia 2018. Sono 36 anni e ben dieci edizioni Mondiali che hanno regalato emozioni e momenti rimasti scolpiti nella storia del calcio. Sono cambiati i protagonisti, da Paolo Rossi a Maradona, passando per Zidane, fino ad arrivare a Iniesta, Messi e Cristiano Ronaldo. Non è cambiato però il fascino di una competizione, la Coppa del Mondo, che da sempre è l’ambizione più grande, oltre che di ogni calciatore, di tutti gli appassionati che sognano di poter osservare i giocatori più forti mischiarsi a protagonisti inattesi e meno conosciuti, dando vita a storie e intrecci incredibili che solo il Mondiale sa regalare. Hely Garagozzo è un tifoso venezuelano che, come tanti altri, ha iniziato a fantasticare fin da piccolo guardando le partite del torneo calcistico più prestigioso e importante, sperando un giorno di poter essere testimone diretto di quello spettacolo. La sua prima presenza è stata proprio nel 1982, quando ha potuto assistere alla vittoria dell’Italia, e festeggiare visto le sue origini italiane. Da quel momento, Garagozzo è rimasto folgorato dal fascino della Coppa del Mondo, e attraverso molti sacrifici ha cercato e trovato il modo di assistere a tutte le edizioni successive della competizione. Quello giocato in Russia sarà per Hely il decimo Mondiale seguito dal vivo, il settimo del quale assisterà a una finale. Numeri incredibili che gli sono valsi più di un Guinness World Record. Contattato da Notizie.it, Garagozzo ha raccontato questa sua passione, i sacrifici necessari per portarla avanti e i momenti che più gli sono rimasti impressi.

Il tifoso da record che ha partecipato a 10 Mondiali

C’è una faccia nota che da 36 anni frequenta gli stadi dei Mondiali di calcio. La gente ormai la riconosce perché è abbinata a quella bandiera del Venezuela, suo Paese d’origine, che porta sempre con sé, pur non avendo mai visto la sua nazionale partecipare alla competizione.

Nel 1982, in Spagna, Hely Garagozzo assisteva dal vivo alla sua prima Coppa del Mondo. Ne rimase così folgorato e promise a sé stesso di non mancare più all’appuntamento. Un sogno difficile ma che, grazie a tanti sacrifici, è stato realizzato: Russia 2018 è il decimo Mondiale a cui il venezuelano parteciperà. Garagozzo era già entrato nel Guinness World Record per aver assistito a nove tornei e ben sette finali, e in questa edizione potrà aggiornare il suo ruolino.

Il sogno di un bambino

Ma com’è nata l’idea di questo ambizioso progetto? Il tifoso lo ha raccontato a Notizie.it: “È iniziato tutto quand’ero bambino: fin da piccolo ero un appassionato di calcio, sono stato anche giocatore nel mio stato, da qui nasce tutta la mia passione”, spiega Garagozzo. “Il 4 settembre del 1977 Pelé ha giocato la sua ultima partita in Sudamerica con la maglia dei New York Cosmos a Caracas, in Venezuela. Vennero molte stelle, ed ebbi l’occasione di scattare una foto con Pelé, conoscere Beckenbauer e molti altri. L’emozione di essere lì in campo fu così forte che decisi che un giorno avrei assistito a un Mondiale, per vivere qualcosa di ancora più grande”.

Fino a quel momento, d’altronde, la Coppa del Mondo era più che altro il sogno di un bambino: “Ricordo di aver ascoltato alcune partite per radio, ma il primo Mondiale che ho seguito veramente, con la televisione in bianco e nero, è stato quello del 1970. Le mie squadre preferite erano Italia e Brasile, e il mio idolo Pelé, tanto che iniziai a collezionare ogni cosa riguardante quel meraviglioso giocatore”.

L’amore per l’Italia

Nel 1982, Garagozzo riuscì infine ad assistere alla sua prima Coppa del Mondo, quella disputata in Spagna. Un sogno realizzato, ma che il venezuelano non immaginava essere soltanto il primo di quella incredibile serie: “Non mi sarei mai immaginato di arrivare a 10 Mondiali visti dal vivo. La finale del 1982 è stato il momento più bello, piansi perfino dall’emozione e giurai che avrei fatto di tutto per continuare a viaggiare e seguire questa competizione”.

La vittoria dell’Italia ebbe per Hely un sapore particolare, a causa delle sue origini: “Sì, mio papà è italiano,” racconta, “sono un tifoso dell’Italia ed è bruttissimo per me non vederla a Russia 2018. Il 1982 è stato molto emozionante, mi ricordo molto bene i gol di Paolo Rossi durante il torneo, è stato molto gratificante vedere gli Azzurri vincere per la prima volta dal 1938. Nel 2006 è stato pazzesco vincere ai rigori in quel modo: volevo festeggiare ma ero da solo, volevo solo avvicinarmi al primo italiano per abbracciarlo“.

Il Mondiale e il gol più belli

Delle tante edizioni a cui ha partecipato, Garagozzo è rimasto particolarmente impressionato dell’organizzazione di quella svoltasi nel 2002: “Per me il Mondiale migliore è stato quello di Corea e Giappone. È stato spettacolare, preparato molto bene, con hotel fantastici, stadi molto belli, i servizi di supporto in entrambi i paesi e la grande attenzione della gente locale. Hanno una cultura che merita ammirazione, sono molto educati e mi hanno fatto sentire a casa, la lingua non è mai stata una barriera“.

Alla vigilia di Russia 2018, Hely Garagozzo aveva assistito a 84 partite durante nove diverse edizioni del Mondiale, nonostante Guinnes gliene abbia riconosciute soltanto 72, quelle per cui ha potuto mostrare i tagliandi ufficiali. Di queste innumerevoli sfide, ce n’è una che più di altre il venezuelano non dimenticherà mai: “La partita più importante che ho visto è stata la sfida di Messico ’86 tra Argentina e Inghilterra. Ho potuto vivere qualcosa di indimenticabile, il gol passato alla storia come ‘la mano di Dio‘ segnato da Maradona, e la rete nominata dalla FIFA come gol del secolo, nella quale sempre Maradona dribbla sei giocatori lasciandoli per terra e segna un grandissimo gol. Ho anche filmato questa rete con la mia telecamera, è stato emozionante potervi assistere”.

I sacrifici e la speranza

Quello di poter assistere a così tante edizioni della Coppa del Mondo, comunque, non è un sogno che si realizza senza sacrifici: “Ne ho fatti molti, non è stato facile avere sempre a disposizione il denaro per viaggiare. Nei miei primi Mondiali ho viaggiato sempre col denaro contato”, ammette Garagozzo, “però sono riuscito a trovare delle soluzioni. Sono sempre stato un grande lavoratore, insieme a mio padre abbiamo fondato un’azienda edile e quando realizziamo un lavoro risparmiamo sempre i soldi per ogni Mondiale. È una questione di essere perseveranti e convincersi che si può raggiungere l’obiettivo”.

In 36 anni di perseveranza, Garagozzo non è però stato premiato totalmente dalla fortuna, visto che non ha mai avuto modo di vedere dal vivo il Venezuela, nazionale del suo Paese. Una possibilità a cui Hely tuttavia non smette di credere: “Sarebbe una delle migliori cose che mi possa accadere nella vita, la realizzazione di uno dei miei più grandi sogni. Sono fiducioso che a Qatar 2022 possa partecipare anche il Venezuela: a livello sportivo sarebbe il mio premio più bello, anche dei 10 Mondiali a cui ho assistito”.