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Invasione dischetti di plastica sul Tirreno: risolto mistero

dischetti di plastica

Dischetti di plastica galleggiavano nelle acque dei mari italiani: finalmente il giallo è stato svelato.

Per molti giorni nelle acque tra Campania e Toscana, fluttuavano dei dischetti di plastica. L’origine di questi corpi misteriosi è rimasta nascosta per alcuni giorni, ora l’arcano sembra essere stato svelato.

Filtri in mare

Sono state le indagini della Capitaneria di porto e della Guardia Costiera a svelare il giallo dei dischetti di plastica nei nostri mari occidentali. I dischi erano fuoriusciti dall’impianto di depurazione nelle vicinanze della foce del Sele e poi confluiti nel Tirreno. Si è arrivati all’identificazione del territorio, da cui provenivano i filtri, grazie alla grande concentrazione registrata proprio in quel distretto: come si legge in una nota della Guardia Costiera: “nel corso dell’intensa attività ricognitiva presso gli assi fluviali (Sele, Mingardo, Lambro, Irno, Trusciano, Volturno, Sarno, Carigliano) […] è stata accertata, nelle vicinanze di un impianto di depurazione collocato in prossimità della foce del Sele e sugli argini dello stesso fiume, una ingente concentrazione di tali filtri.” I dischi si sono dispersi nel mare a causa di un cedimento strutturale di una vasca dell’impianto di depurazione, i materiali si sono poi riversati nel fiume Sele e sono poi confluiti nel Mar Tirreno. Anche se le infdagini di accertamento sul caso sono ancora in corso, le verifiche che sono state effettuate sul materiale dei dischi, hanno mostrano la natura di “filtri a biomassa adesa” utilizzati proprio nella costruzione delle componenti per gli impianti di depurazione delle acque. Questi costituenti sono stati rilasciati dagli impianti attraverso lo scarico diretto in mare.

Acque inquinate

Le acque dei nostri mari sono sempre più inquinate, in particolare la presenza di plastica cresce sempre di più: secondo le ultime indagini nei mari finirebbero circa 8 milioni di tonnellate di plastica. La maggior quantità di questo materiale è presente nei mari in maniera invisibile, sotto forma di micro plastiche che vengono ingerite dai peschi e finiscono così nei nostri piatti.

La situazione del Mediterraneo è davvero preoccupante: ogni giorno finiscono nelle sue acque circa 731 tonnellate di rifiuti di plastica. Il paese che ne disperde di più è la Turchia, seguono la Spagna e poi noi Italiani. Il punto peggiore è il tratto compreso tra la Corsica e la Toscana. Nelle acque non finisce solo la plastica ma inquinanti di ogni tipo: polietilene, polipropilene, poliammidi,vernici.

La situazione è aggravata dal fatto che il Mediterraneo è un mare chiuso: un inquinante, disperso nelle acque può avere una permanenza anche di mille anni.