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Italiani scomparsi in Messico: un arresto. Possibile svolta

Italiani scomparsi in Messico: un arresto. Possibile svolta

Le autorità messicane e italiane hanno arrestato un presunto narcotrafficante, dello stato di Jalisco, per il rapimento di 3 italiani.

Potrebbe essere un momento di svolta. Le autorità messicane e italiane hanno arrestato un presunto narcotrafficante, operante nello stato occidentale di Jalisco. Secondo gli inquirenti potrebbe essere lui il mandante del rapimento di 3 italiani, scomparsi da gennaio 2018.

Scomparsi 3 italiani

In base alla ricostruzione degli inquirenti, 4 poliziotti di Tecalitlan, paese di Jalisco, avrebbero consegnato Raffaele Russo, di 60 anni, il figlio Antonio, di 25 anni, e Vincenzo Cimmino, 29 anni, a un’organizzazione criminale. I 4 furono arrestati e confessarono l’avvenuta consegna, ma non hanno mai fornito alcun dettaglio sul loro compratore. In sede di interrogatorio hanno menzionato solo un nome: don Angel. Mai specificata la somma per la ‘consegna’, né alcun altro riferimento sull’uomo che aveva commissionato il lavoro. I 3 italiani, di Napoli, si trovavano a Tecalitlan per la vendita di generatori elettrici. Quello che non sapevano è che il paese dove si erano fermati è famoso per i sequestri lampo e richieste di riscatto, da parte delle bande. Il loro ultimo avvistamento risale al 31 gennaio 2018, poi più nulla.

Chi è don Angel?

Secondo l’avvocato delle famiglie dei 3 scomparsi, Claudio Falleti, don Angel potrebbe essere un altro nome falso dell’uomo forte del narcotraffico a Jalisco. Per l’avvocato don Angel potrebbe essere la stessa persona che si fa chiamare con il nome di don Lupe, o soprannominata anche el Quince. All’anagrafe registrata con il nome di Josè Guadalupe Rodriguez Castillo, arrestato lunedì 30 luglio 2018. Il suo arresto – ha dichiarato l’avvocato a Tgcom24 – potrebbe rappresentare una svolta nelle indagini e consentire il ritrovamento dei 3 uomini.

Ipotesi sul rapimento

Fin dall’inizio gli inquirenti hanno puntato sulla Nueva Generacion, cartello Nueva generacion specializzato nel traffico di droghe sintetiche, di cui farebbe parte Castillo. Secondo gli inquirenti, i tre napoletani potrebbero essere entrati in contatto con la banda. Ad avvalorare questa ipotesi, le autorità messicane sostengono che Raffaele Russo si sarebbe registrato in alcuni hotel con il falso nome di Carlos Lopez. In base alla testimonianza di alcune fonti locali, l’uomo avrebbe dei precedenti per frode in Italia. In particolare, Raffaele Russo si sarebbe occupato della vendita di generatori elettrici costruiti in Cina, ma spacciati per tedeschi. Nel 2015 era stato arrestato per frode e corruzione nello stato di Campeche e alla fine del 2017 era in affari nello Stato di Michoacan.

La famiglia nega ogni tipo di accusa, dichiarando fermamente che i 3 scomparsi sono delle brave persone.