Firenze. «C’è chi sa cosa è successo e perché». Sarebbero almeno tre le persone che secondo Filippo Zanasi e Sharon Matteoni, legali dei genitori di Mia Kataleya Chiclio Alvarez, sono a conoscenza dell’esatta dinamica della scomparsa della piccola dall’hotel Astor.
La procura di Firenze indaga
Con un fascicolo aperto per sequestro di persona a fini di estorsione, la procura di Firenze continua a indagare nonostante a oggi non sia avvenuta alcuna richiesta di riscatto né siano emerse tracce dei sequestratori. Tantissimi gli appelli dei genitori della bambina di origini peruviane: tutti andati a vuoto. Secondo gli investigatori bisogna cambiare marcia: se finora non sono bastate le chiamate in correità generiche, Zanesi commenta a La Nazione l’ipotesi di un «rapimento organizzato, […] qualcuno ha preso Kata e non sappiamo come. Fa pensare a qualcosa di grosso, ad attività illecite che proliferavano in quell’ambiente».
L’ipotesi di una vendetta
Tenendo gli occhi puntati sugli occupanti dell’ex hotel Astor e su coloro che gestivano la distribuzione degli alloggi e la riscossione degli affitti – una donna romena e un uomo peruviano insieme al suo aiutante – il legale continua: «Sapevano tutto. […] Almeno tre persone sono arrivate in zona a cercare lo zio di Kata, e pare non avessero intenzioni pacifiche». Ma chi sono i tre individui?