> > Kiril, il bimbo di 18 mesi morto a Mariupol sotto gli occhi dei genitori

Kiril, il bimbo di 18 mesi morto a Mariupol sotto gli occhi dei genitori

Il piccolo Kiril esanime e la disperazione della madre

Un padre che irrompe nell'ospedale con un fagottino sanguinante e l'orrore per Kiril, il bimbo di 18 mesi morto a Mariupol sotto gli occhi dei genitori

La guerra della Russia passa anche e soprattutto per la vita brevissima e spezzata di Kiril, il bambo di 18 mesi morto a Mariupol sotto gli occhi dei genitori che lo hanno portato di corsa in ospedale nella vana speranza di salvarlo dalle ferite. Le terribili immagini di una delle tante tragedie dell’Ucraina invasa fanno il giro del mondo ma sono immagini inutili, perché l’orrore non ferma le guerre, provoca solo dolore, rabbia e indignazione. E sono le immagini di Marina Yatsko e del suo ragazzo Fedor che piangono disperati di fronte al cadaverino di loro figlio ucciso dalla guerra in una delle città ucraine che dalla guerra è stata colpita per prima e peggio.

Kiril, il bimbo morto a Mariupol fra le braccia di mamma e papà

I due si precipitano attraverso le porte dell’ospedale con quel fagottino sanguinante e chiedono aiuto e i medici accorrono. Ma a Mariupol non c’è corrente e i sanitari esaminano le ferite alla luce degli smart phone. Poi Kiril muore e in quell’esatto momento muore il senso dell’esistenza di tutto il mondo che oggi della vicenda di Kiril sta leggendo. A Mariupol non ci sono molte possibilità di fuga anche a contare il nuovo corridoio di queste ore perché le tregue sono del tutto aleatorie e legate alle decisioni estemporeanee degli ufficiali inferiori sul campo.

Il dramma di Mariupol e dei corridoi aperti “per finta”

Già ieri se ne era avuto un esempio, con i corridoi umanitari aperti sabato mattina che si sono chiusi dopo poche ore dato che i razzi russi Iskander e gli obici continuavano a cadere. I media, incluso il nostro Corsera, riportano la testimonianza del dottor Evgeniy Dubrov, uno di quelli che nulla hanno potuto per salvare Kiril: “Lavoriamo da più di una settimana senza interruzioni, alcuni di noi anche di più”. E lavorano tuti per strappare gli altri Kiril dell’Ucraina alla morte, ma da quelle parti ormai la morte sta vincendo la sua partita indipendentemente da chi vincerà la guerra.