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La cometa 67P è sempre più luminosa: mai così vicina nei prossimi 193 anni

Cometa 67 P

Mai così vicina da qui ai prossimi 193 anni: la cometa 67 P è sempre più luminosa. La sonda Rosetta la raggiunse nel 2014.

Venne ripresa circa 7 anni fa, 19 settembre 2014 quando la sonda dell’Agenzia Spaziale Europea Rosetta la raggiunse inviando sulla sua superficie il lander Philae. La storia ora riprende da dove l’avevamo lasciata: la cometa 67P sta diventando sempre più luminosa, raggiungendo una distanza dal 2021 ai prossimi 193 anni minima. Nello specifico il punto di massimo avvicinamento alla terra avverrà il prossimo 12 novembre 2021, mentre la minima distanza dal sole avverrà già il prossimo 3 novembre.

Cometa 67 P, come vederla

Un caso quindi più unico che raro. Grazie alla sua incredibile luminosità, segnala meteoweb, sarà possibile guardare la cometa 67 P senza l’ausilio di particolari attrezzature. Si potrà ammirare l’astro a occhio nudo o comunque con telescopi di tipo amatoriale.

Cometa 67 P, Ligustri (Unione Astrofoli Italiani): “Con cometa di Halley sbocciò il primo amore”

Intanto sul portale dell’Unione degli Astrofili Italiani Ligustri ha raccontato qua è stato il grande impatto della cometa di Halley nel 1986 sull’intera astronomia. Lui stesso considerò la caduta della cometa l’inizio di tutto, il suo primo grande amore. “Poi ho scoperto il meraviglioso mondo dei telescopi remoti e con quelli, e migliorando ancora la tecnica, sono riuscito piano piano ad arrivare all’attuale traguardo di 14 Apod, che mi rende felice, anche perché non nascondo che le comete sono i soggetti che amo di più”, riporta ANSA.

Cometa 67 P, la scoperta

Il primo avvistamento della cometa P avvenne in piena Guerra Fredda. L’astro infatti venne scoperto da un team sovietico il 22 ottobre del 1969 a poco più di due mesi dall’atterraggio dell’uomo sulla sulla luna con Apollo 11. A scoprire la cometa sono stati due astronomi sovietici Klim Ivanovych Churyumov e Svetlana Ivanovna Gerasimenko deli quali ad oggi la cometa porta il nome. La cometa è stata soprattutto negli anni una meta ambita dagi studiosi spaziali, questo perché per compiera un’orbita intorno al sole impiega 6,43 anni mentre la larghezza del nucleo è di circa 4,2 km.

Infine uno studio pubblicato sulla rivista Nature Astronomy nel 2020 avrebbe rilevato una sorta di “bagliore diurno” che interagirebbe con il gas che come una chioma avvolge la cometa. Nel dettaglio si tratterebbe di emissioni aurorali. “Il bagliore che circonda il 67P/C-G è unico nel suo genere”, sono le parole dell’autrice del documento Marina Galand.