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La zona gialla potrà tornare solo quando si accelererà la campagna vaccinale

Zona gialla quando

Il ministro Speranza non sa dire con certezza quando tornerà la zona gialla: condizione imprescindibile sarà essere a buon punto con i vaccini.

Il ritorno della zona gialla si fa sempre più lontano, almeno per ora: il ministro Speranza ha affermato che parlare di riaperture è ancora troppo presto e lo stesso decreto del governo ha subordinato il ritorno delle fasce gialle ad una buona situazione epidemiologica e al raggiungimento di un buon punto nella campagna vaccinale. Condizioni che al momento non sembrano esserci in nessuna regione.

Quando tornerà la zona gialla?

Per il momento non è ancora possibile indicare una data certa per il ripristino della zona gialla per decreto. Dopo Pasqua, ha affermato il ministro in un’intervista al Corriere della Sera, alcune regioni torneranno arancioni e altre diventeranno rosse, ma “parlare di area gialla è sbagliato perché i nostri scienziati ritengono non sia sufficiente a contenere il contagio con questo livello di vaccinazione“. Secondo lui un allentamento delle misure non consentirebbe di piegare le varianti sarà possibile solo quando “avremo raggiunto un livello sufficiente di vaccinazioni“.

Condizione imprescindibile per il ripristino della zona gialla sarà dunque un’accelerazione della somministrazione dei vaccini. La campagna però procede a rilento, con le regioni che denunciano un’insufficienza delle dosi e si dicono costrette a interrompere le iniezioni qualora le forniture non rispettino i tempi previsti. Speranza ha assicurato di essere in pressing continuo sulle case farmaceutiche affinché rispettino le consegne concordate ed è realistico pensare che “entro fine estate tutti gli italiani che lo chiederanno saranno vaccinati”.

Le uniche deroghe consentite alla zona rossa e arancione dopo Pasqua, come specificato dal decreto, potranno sopraggiungere solo “in ragione dell’andamento dell’epidemia nonché dello stato di attuazione del Piano strategico nazionale dei vaccini con particolare riferimento alle persone anziane e alle persone fragili”. Il decreto specifica inoltre che dovranno avvenire “con deliberazione del Consiglio dei ministri”. Per il momento i dati epidemiologici migliori sembrerebbero essere quelli della Sardegna e del Molise (incidenza a 68 e 85).