Era stato recuperato in acqua e portato in ospedale a Monza ma, a causa della gravità delle sue condizioni, il ragazzo che si era tuffato nel lago di Como, davanti al Tempio Voltiano, è morto.
Lago di Como, morto il ragazzo che si era tuffato davanti al Tempio Voltiano
Si è spento nella notte tra domenica 13 e lunedì 14 agosto all’ospedale San Gerardo di Monza il ragazzo di 21 anni che, nel primo pomeriggio di domenica, era stato recuperato dai vigili del fuoco nelle acque del lago di Como.
La vittima, di origini egiziane e residente a Milano, è stato trasportato presso il nosocomio monzese dove gli erano subito stati diagnosticati gravi danni neurologici. A quanto si apprende, il giovane è rimasto sott’acqua senza respirare per circa una ventina di minuti, prima che i soccorritori riuscissero a individuarlo e riportarlo in superfice da una profondità di circa 8 metri.
In considerazione delle informazioni sinora diffuse, pare che il 21enne fosse arrivato a Como insieme a un gruppo di amici e si era tuffato in acqua di fronte al Tempio Voltiano senza più riuscire a tornare a galla.
Il divieto di tuffarsi nelle acque del lago di Como
Nel punto in cui la vittima si è tuffata, si sono verificate nel corso degli anni innumerevoli tragedie, a fronte dei tanti cartelli di pericolo affissi in sei lingue diverse. A tuffarsi nel lago, infatti, sono principalmente e soprattutto i turisti che ignorano il fatto che l’acqua davanti alla città non solo è molto inquinata (uno dei punti più contaminati è la foce del Cosia dove si trova proprio il Tempio Voltiano) ma è soggetta anche a rischio idrocuzione.