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Lavinia in stato vegetativo dopo l’incidente all’asilo, cambia il capo di imputazione per la maestra

Lavinia investita all’asilo cambia il capo di imputazione per la maestra

Da abbandono di minore a lesioni gravissime: cambia il capo d’imputazione per la maestra di Lavinia, la bimba investita all’asilo.

Lavinia Montebove vive in stato vegetativo da quando è stata investita nel parcheggio dell’asilo che frequentava il 7 agosto 2018: a distanza di cinque anni dal drammatico incidente, cambia il capo d’imputazione per la maestra della bimba. La donna, inizialmente accusata di abbandono di minore, dovrà ora rispondere del reato di lesioni gravissime.

Lavinia investita all’asilo, cambia il capo di imputazione per la maestra

La posizione di Francesca Rocca si fa sempre più critica. La maestra è sotto processo per quanto accaduto a Lavinia Montebove, la bimba di sedici mesi che è stata investita dall’auto di una mamma mentre si trovava nel parcheggio dell’asilo che frequentava. A seguito della tragedia, Rocca è stata indagata per abbandono di minore ma potrebbe presto essere accusata anche di lesioni gravissime ai danni della bambina che, da ormai cinque anni, è in stato vegetativo.

In merito alla questione, è intervenuta Cristina Spagnolo, la legale che rappresenta la famiglia Montebove. “La sostanza non cambia, secondo l’accusa la Rocca non ha adeguatamente vigilato su Lavinia come il suo ruolo di maestra le avrebbe imposto di fare e le conseguenze sono purtroppo ben note”, ha detto. “Dovrà rispondere davanti al giudice di questa omissione e di aver abbandonato i bimbi da soli in struttura dopo l’incidente. In buona sostanza la Rocca quel giorno ha fatto tutto ciò che una maestra non avrebbe dovuto fare per tutelare i bambini a lei affidati”.

Slitta la sentenza, il commento del padre della bambina

Per quanto riguarda la maestra, Rocca doveva rispondere all’accusa di abbandono di minore non solo nei confronti della piccola Lavinia ma di tutti i bambini che in quel momento si trovavano all’asilo. Dopo l’incidente, infatti, decise di lasciare la struttura e portare la bimba in ospedale insieme all’investitrice, senza chiamare l’ambulanza, come da prassi. Il capo d’accusa è stato, poi, in parte modificato dal pubblico ministero che ha addebitato alla donna il reato di lesioni gravissime verso Lavinia.

La sentenza relativa al caso era stata fissata per il prossimo 19 giugno ma, dato che l’udienza sarà incentrata sulla richiesta di riformulazione delle accuse presentata dal pm, la data è destinata a slittare.

L’ennesimo rinvio è stato contestato da Massimo Montebove, padre di Lavinia. “Oggi, tra l’altro, si è parlato di risarcimento ed abbiamo ribadito che quanto ottenuto, tra l’altro solo dalla assicurazione della macchina, è solo parziale”, ha spiegato l’uomo. “La maestra Rocca sarà chiamata a rispondere anche dal punto di vista risarcitorio in maniera importante. Infine, sottolineo come nel fascicolo processuale sia entrata da oggi anche la nostra denuncia per falsa testimonianza alla commerciante di Velletri che con le sue dichiarazioni voleva alleggerire la posizione della maestra”.