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Lazio, consigliere regionale Barillari si punta una pistola al braccio: "Vaccini come roulette russa"

Lazio consigliere Barillari pistola

"Questa è una roulette russa e sei proprio tu a voler premere il grilletto", ha detto il consigliere regionale Barillari, espulso dal M5S.

Da Nord a Sud si susseguono le manifestazioni contro la campagna vaccinale o in opposizione al Green Pass obbligatorio. Una nuova protesta arriva dal Lazio, dove il consigliere regionale Davide Barillari, espulso dal Movimento 5 Stelle per le sue posizioni no vax, in videoconferenza si punta la pistola al braccio e paragona il vaccino anti-Covid alla roulette russa.

Lazio, consigliere Barillari si punta la pistola al braccio

Questa è una roulette russa. E sei proprio tu a voler premere il grilletto. Io mi vaccino, può andarmi bene o può andarmi male. Ad oggi ci sono 80mila segnalazioni di reazioni avverse”. Con queste parole l’ex politico grillino ha polemizzato contro la campagna vaccinale mentre in videoconferenza si puntava la pistola al braccio.

Quindi ha aggiunto: “Se sono fortunato sono solo un po’ di febbre, mal di testa, dolore al braccio. Ma se non sono sfortunato, come avviene nel 14% dei casi, ictus cerebrali, trombosi e morte”. Per Barillari, “vaccinarsi con vaccini sperimentali di cui si sa poco, non è un dovere morale, ma ignoranza. Chi si informa, ci pensa bene due volte a farsi il vaccino”.

Eppure, il sesto rapporto sulla Sorveglianza dei vaccini Covid-19 elaborato dall’Aifa evidenzia i veri dati legati a eventuali reazioni correlate al vaccino anti-Covid. Lo studio fa riferimento al periodo compreso tra il 27 dicembre e il 26 giugno. Fino a quella data sono state riportate 154 segnalazioni di eventi avversi ogni 100.000 dosi somministrate. La maggior parte dei casi (87,9%) sono classificati come non gravi. L’11,9%, invece, è classificato come grave, “con esito in risoluzione completa o miglioramento nella maggior parte dei casi”.

Lazio, consigliere Barillari si punta la pistola al braccio: è polemica

Barillari ha sollevato nuovamente la questione del “vaccino sperimentale”. L’Aifa, a tal proposito, ha ribadito: “Questi studi hanno visto la partecipazione di un numero assai elevato di volontari, circa dieci volte superiore a quello di studi analoghi per lo sviluppo di altri vaccini. La rapida messa a punto e approvazione si deve alle nuove tecnologie, alle ingenti risorse messe a disposizione in tempi molto rapidi e a un nuovo processo di valutazione da parte delle Agenzie regolatorie, che hanno valutato i risultati man mano che questi venivano ottenuti e non, come si faceva precedentemente, solo quando tutti gli studi erano completati”.

Anche Matteo Bassetti è intervenuto sulla questione e in più occasioni ha replicato alle considerazioni dei no vax. Il direttore della Clinica Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova, parlando ai microfoni di Radio Cusano Campus, ha commentato: “È un’assoluta fake news dire che questo vaccino non è sicuro perché non è stato sperimentato abbastanza. La tecnologia mRna nasce nel 1990. La fase sperimentale non è durata poco, è durata il giusto. Se per costruire il Ponte di Genova ci ho messo un anno allora vuol dire che il ponte è insicuro perché di solito ci vogliono 20 anni per costruire un ponte?”.

Lazio, consigliere Barillari si punta la pistola al braccio: la replica di Capriccioli (Radicali)

Alessandro Capriccioli, capogruppo di +Europa Radicali al Consiglio regionale del Lazio, ha commentato il gesto di Barillari, dichiarando: “Inscenare all’interno del Consiglio regionale del Lazio una vergognosa iniziativa contro i vaccini utilizzando addirittura una pistola (vera o finta che fosse) è l’ultima alzata d’ingegno del consigliere Barillari, che con questa ennesima impresa ha definitivamente superato il limite della decenza“.

Quindi ha sottolineato: “Barillari non è nuovo a iniziative becere e maldestramente provocatorie, che in genere ci asteniamo dal commentare per non dare loro una visibilità che non meritano. Ma dopo questo episodio, che ritengo di inaudita gravità, mi corre l’obbligo di invitare il nostro collega a una riflessione seria sul proprio ruolo istituzionale: un ruolo che, specie in un momento così difficile per la nostra regione e per tutto il paese, impone a ciascuno di noi un comportamento improntato al massimo della responsabilità e della misura”.

“Da consigliere regionale e da cittadino del Lazio, oggi mi vergogno per lui e lo esorto a riflettere, per la dignità delle istituzioni di cui fa parte, sulla compatibilità tra la sua carica e iniziative come questa”, ha aggiunto.