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Legge di Bilancio, dietrofront del Governo: l’Iva su pannolini, alimenti per bambini e assorbenti raddoppia di nuovo

Il governo Meloni è andato "sotto" alla Camera sul Def

Con la nuova Legge di Bilancio, il Governo Meloni raddoppia l’Iva su pannolini, assorbenti e alimenti per bambini.

A meno di un anno dalla prima manovra del Governo Meloni, l’esecutivo si rende protagonista dell’ennesimo dietrofront e, con l’attuale Legge di Bilancio, raddoppia l’Iva su pannolini, assorbenti e alimenti per bambini che, di conseguenza, torna nuovamente al 10%. La manovra, tuttavia, non risparmia neppure i fumatori che, per concedersi il vizio del fumo, dovranno pagare di più sia per i pacchetti di sigarette che per i tabacchi trinciati.

Dal taglio al cuneo fiscale all’aumento delle accise su sigarette e tabacchi trinciati

Stanno facendo discutere le ultime modifiche apportate dall’esecutivo al testo della bozza della manovra. In primo luogo, l’espressione “in via eccezionale” usata per aprire il capitolo dedicato al taglio al cuneo fiscale implica in modo evidente l’intenzione del Governo di usare l’iniziativa in modo palliativo e temporaneo per tamponare il problema di bassi salari.

Eppure, per finanziare l’esonero parziale della contribuzione a carico dei dipendenti, urge far cassa. In situazioni simili, è abitudine aumentare le entrate dello stato ricorrendo a un incremento delle accise. Per questo motivo, sigarette e tabacchi trinciati vedranno lievitare le imposte, andando a pesare sulle tasche d chi non riesce a liberarsi del vizio del fumo.

Già a partire dal 2024, il prezzo di un pacchetto di sigarette salirà di circa 10 centesimi. Nello specifico, il testo redatto dall’esecutivo prevede che l’accisa per mille sigarette passi da 28,20 auro a 29,30 euro. Nel 2025, poi, scatterà un ulteriore aumento dei costi che porterà l’accisa per mille sigarette a 29,50 euro.

Per i tabacchi trinciati, invece, l’accisa è stata fissata a 140 euro per chilogrammo fino al 31 dicembre 2023. La cifra aumenterà a partire dal 1° gennaio 2024, raggiungendo i 147,50 euro per chilo, e a decorrere dal 1° gennaio 2025, arrivando a 148,50 euro al chilo.

Legge di Bilancio, il Governo raddoppia l’Iva su pannolini e assorbenti

Il Governo ha anche fatto pressione affinché venisse alzato di un punto percentuale l’accisa sui tabacchi da consumare senza combustione. Questa misura, tuttavia, entrerà in vigore soltanto nel 2026.

Se i fumatori hanno ovviamente il dente avvelenato dopo aver appreso delle modifiche apportate dall’esecutivo al testo della manovra, è pur vero che ad aver avuto la peggio – neppure a dirlo – sono state le donne e i genitori con figli a carico. Entrambe le categorie, infatti, dovranno fare i conti con un significativo incremento del costo dei prodotti essenziali che acquistano abitualmente.

Con la precedente Legge di Bilancio, proprio il Governo Meloni aveva stabilito il taglio dell’Iva dal 10 al 5% per prodotti come assorbenti, pannolini e altri articoli per l’infanzia. Inoltre, la “riduzione dell’aliquota Iva sui prodotti e servizi per l’infanzia” era uno dei punti di forza del programma della coalizione di centrodestra presentato alle ultime elezioni. Se da un lato la spinta inflazionistica ha di fatto annullato i benefici del taglio dell’Iva, allo stesso tempo va sottolineato che l’esecutivo ha appena celebrato l’inaugurazione del “trimestre anti-inflazione” per contenere i prezzi dei beni di prima necessità.

Il dietrofront del Governo Meloni

A distanza di appena un anno dall’iniziativa inserita in Legge di Bilancio, il Governo Meloni compie una clamorosa inversione di rotta, andando di fatto contro il “carrello tricolore”. Già a partire da gennaio 2024, l’Iva relativa ai beni essenziali per l’igiene femminile verrà nuovamente aumentata dal 5 al 10%. “Prodotti assorbenti, tamponi destinati alla protezione dell’igiene femminile, coppette mestruali”, viene dettagliato nell’articolo 11 del testo della manovra che è stato dedicato alle imposte.

I genitori, invece, se da un lato dovrebbero riuscire a risparmiare per il nido o beneficeranno delle decontribuzioni per le mamme lavoratrici, dall’altro dovranno spendere di più per nutrire i propri figli.

Ancora, il testo della manovra annuncia anche un incremento del 100% dell’Iva per “latte in polvere o liquido per l’alimentazione dei lattanti o dei bambini nella prima infanzia, condizionato per la vendita al minuto, estratti di malto, preparazioni per l’alimentazione dei fanciulli, per usi dietetici o di cucina, a base di farine, semolini, amidi, fecole o estratti di malto, anche addizionate di cacao in misura inferiore al 50% in peso”.

Ma le buone nuove non finiscono qui: l’esecutivo, infatti, ha deciso di procedere alla soppressione dell’agevolazione dell’Iva al 5% pure per i pannolini e per i seggiolini per bambini che vanno montati nei veicoli per consentirne il trasporto.