Alberto Conti Su Twitter, un utente ha scatenato un boato sui social in seguito al suo sfogo: votare il Movimento 5 Stelle sarebbe letteralmente l’errore più grande della sua vita. Una frase che fa riflettere e tirare le somme già dopo soli 9 mesi del nuovo governo gialloverde. Chissà quanti degli ex elettori di sinistra, andatisene dal deserto neo-liberista che è adesso la politica a sinistra dei pentastellati, si sentono così.
“L’errore più grande della mia vita”
“Faccio outing. Da sempre di sinistra in una famiglia di sinistra. Ho votato m5s ed è stato l’errore piu grande della mia vita, ancora non ci dormo. Questi mesi mi hanno aiutato a capire che non ho nulla da spartire con questi imbecilli arroganti. E pure fascisti #facciamorete”. Così un elettore di sinistra che ha votato M5s ha sollevato un polverone sui social, scatenando e un lungo dibattito, seguito dai tanti elettori del Movimento che si sono visti costretti a tornare sui propri passi.
Le risposte sui social
Le parole dell’utente sono state assai condivise e commentate: “E io ti voglio più bene.. anzi sei la testimonianza che si può cambiare… tutti nella nostra vita da elettori abbiamo scheletri… #facciamorete. Un abbraccio”, “Benvenuto a Massimo! Chiunque spezzi l‘incantesimo grillino, io lo adotterò”, “Massimo, io ti capisco. Sono anni che non mi sento rappresentata da questa sinistra. Però… permettimi un “però”… io l’ho capito dal primo VaffaDay che questi erano dei cialtroni! 🙂 Comunque sia, meglio tardi che mai. Bentornato! :)”. “Anni fa, tanti anni fa, sembravano diversi. Io mi accorsi quasi subito però che erano come tutti gli altri. Il colpo di grazia lo diede il loro voltagabbana sulle unioni civili. In tanti di sinistra ci hanno creduto. L’importante è capire.” “Errare è umano, era una trappola ben costruita quella dei 5stelle. Bentornato sulla retta via
#facciamorete.”
La situazione, alquanto paradossale, è che, al momento, questi elettori pentiti hanno ben poco tra cui scegliere nel panorama dell’opposizione, alla situazione attuale. Resta da vedere se è dal basso che potrà rinascere un’alternativa alle forze in campo (nate esse stesse dal basso).
