> > Addio alla Via della Seta, l’Italia esce dall’accordo con la Cina

Addio alla Via della Seta, l’Italia esce dall’accordo con la Cina

italia esce via della seta

Stando alla nota inviata a Pechino, l’Italia esce ufficialmente dalla Via della Sete. Il Governo Meloni doveva decidere entro la fine del 2023.

L’Italia esce ufficialmente dalla Via della Seta cinese: la decisione del Governo è stata comunicata a Pechino tramite la consegna di una nota avvenuta nei giorni scorsi.

L’Italia esce ufficialmente dalla Via della Seta

Prima di optare per l’uscita dalla Via della Seta, nel corso dell’estate, l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni ha organizzato una missione in Cina, affidata al segretario generale del ministero degli Esteri, Riccardo Guariglia. Successivamente, anche il titolare della Farnesina Antonio Tajani si era recato a Pechino.

In entrambi gli incontri, l’Italia ha confermato la volontà di coltivare il partenariato strategico con la Cina ed erano stati avviati anche i primi preparativi per la visita in Cina del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, prevista per il prossimo anno.

Il “no comment” di Palazzo Chigi

Alla luce delle ultime informazioni diffuse, l’intesa sulla Via della Seta non è stata prorogata oltre il 22 marzo 2024. Stando alla comunicazione inviata dalla Farnesina all’ambasciata cinese, tuttavia, è emerso che sia stata ribadita l’intenzione dell’Italia di rafforzare e sviluppare la “collaborazione bilaterale” a mutuo beneficio dei due Paesi.

In merito alla questione, intanto, fonti di Palazzo Chigi hanno risposto con un “no comment”.

La Via della Seta, nota come “Belt and Road Initiative”, è stata inaugurata dal presidente cinese Xi Jinping nel 2013. È uno dei cardini del piano della Cina per rafforzare la sua economia sfruttando una rete di infrastrutture che si articola tra tre continenti, favorendo gli scampi. L’Italia, a suo tempo, è stata l’unico Paese del G7 ad aderire all’iniziativa al tempo del Governo Conte I nel 2019. Al Governo Meloni, poi, è spettato il compito di decidere se rinnovare l’accordo o meno entro la fine del 2023.