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Lo Spid resta, ma il governo punta al risparmio e sulla Carta di identità elettronica

Spid salvo ma "solo a metà"

La seconda ha un costo e il primo è gratis: lo Spid resta, ma il governo punta al risparmio e sulla Carta di identità elettronica

“Luce gialla” a Palazzo Chigi per lo Spid che resta, ma il governo punta al risparmio e sulla Carta di identità elettronica. L’esecutivo pare aver trovato un compromesso con i fornitori del sistema che sarà “salvato” ma a metà. Come? Il dato è che lo Spid, il Sistema Pubblico di Identità Digitale, pare essere salvo, tuttavia il governo Meloni, secondo quanto riferito da Repubblica punta sulla Carta di identità elettronica e “così svanisce il sogno dell’identità digitale gratis”.

Lo Spid resta, ma il governo punta ad altro

Ma cosa sta accadendo? Che l’esecutivo pare aver individuato un compromesso con i fornitori Spid: loro riceveranno soldi e continueranno a lasciare in piedi il sistema di identità digitale con lo Spid che è e resta resta gratis agli utenti ma con una “finestra” di accesso per la Carta di identità elettronica. E il problema? Economico: quest’ultima infatti a differenza di Spid non ha costi per lo Stato, ma ne ha e come per i cittadini dato che il suo rilasco è condizionato al pagamento di somme che vanno dai 18 ai 22 euro. Repubblica spiega che “lasciare in piedi lo Spid così com’è, anche se ne verrà un costo per lo Stato, per la prima volta; nel frattempo fare evolvere la Carta di identità elettronica, che invece ha un costo solo per il cittadino (a differenza dello Spid)”.

Punto di equilibrio sull’identità digitale

Insomma, si tratterebbe di una momentaneo punto di equilibrio sul dossier dell’identità digitale. Lo Spid e la Cie sono strumenti per poter utilizzare, attraverso un codice e una password, una vasta gamma di servizi online previsti a livello statale e locale, sia degli enti pubblici, ma anche a quelli degli enti privati aderenti al progetto.