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Loana la Bramasangue: dal suicidio alla foto post-mortem

loana la bramasangue

Una donna giovane ma con molte cose da dire e da nascondere. Loana è l'emblema del mistero.

Loana la Bramasangue, anche conosciuta con il nome di Loana (Ioana) Constantinescu, è una delle protagoniste della cosiddetta fotografia post mortem. La sua storia, oltre ad essere inquietante per via della foto, è anche ricca di misteri. Questa donna, quando morì, era in giovane età, aveva soltanto 27 anni. Le circostanze della sua morte furono alquanto singolari e, se vogliamo dire, bizzarre.

Loana la Bramasangue, la storia

Loana la Bramasangue abitava in una città della Romania, Timisoara. Questa città si trova nella regione del Banato, un logo particolarmente ricco di storia e di cultura. In questo luogo sono stati anche rinvenuti insedimenti umani risalenti al neolitico. Attualmente è considerata una città multiculturale ed è stata scelta per rappresentare il nome di “capitale europea per la cultura” nel 2021. Ma ora facciamo un passo indietro nel tempo.

Come ben sappiamo il cristianesimo ha iniziato a dominare su tutta Europa dai primi secoli degli anni a.C. L’Armenia, in questo caso, fu la prima ad adottare il cristianesimo come religione di Stato, nel 301. Da lì in poi il cristianesimo cominciò a diffondersi a macchia d’olio. Arrivò anche a Timisoara, ovviamente, e Loana la Bramasangue nel XX secolo vi ci abitava. La città era di strettissima fede cristiana e subito Loana cominciò a farsi notare. I primi a cui rubò l’attenzione furono due ministri cristiani e le rispettive mogli. Il motivo era semplice, si sospettava che Loana facesse parte di una corrente religiosa sospetta.

La religione di Loana

La religione che praticava Loana la Bramasangue si chiama Zoroastrismo, questo culto esiste ancora oggi e fondamentalmente si basa sul culto di Mazda, o meglio sugli insegnamenti del profeta chiamato Zarathustra. Questa religione, in passato, fu il culto più praticato in Asia centrale e durante il XX secolo, specialmente a Timisoara, era considerato insolito. L’ignoranza portò a credere che Loana praticasse il culto di Satana, ma in realtà chiunque non praticasse il cristianesimo veniva considerato eretico, poco cambiava quindi.

La religione, o anche considerata filosofia, zoroastriana si compone di pochi principi fondamentali ma essenziali. Il suo motto è “buoni pensieri, buone parole, buone opere”. Predica essenzialmente il bene, la parità sessuale (incredibile sentire una cosa simile in una religione nata tra il VI secolo e il X secolo), l’attenzione per l’ambiente, il lavoro, la carità, la tutela degli animali e la protezione di questi dalle crudeltà umane. E per ultimo, ma non meno importante, l’uguaglianza di tutti gli esseri, senza distinzione di etnie.

Voci di corridoio

Loana, a causa della sua vicinanza a questo culto antico, che non veniva compreso, è stata accusata di stregoneria e di bere il sangue dei bambini. Di conseguenza veniva anche considerata una vampira. Tutte queste voci si sparsero per tutto il paese e le donarono una reputazione ancora peggiore. La gente aveva paura di lei e quindi veniva considerata pericolosa.

Ribellione del popolo

Gli abitanti di Timisoara vivevano con il terrore al pensiero che Loana abitasse nello stesso paese. Il sonno non veniva goduto e per questo i cittadini, un bel giorno, decisero di ribellarsi. Era il 21 ottobre del 1909 e un pugno di concittadini si presentò alla soglia della sua porta. La sfondarono ed entratono all’interno dell’abitazione trascinando letteralmente Loana in strada. A questo punto cominciarono a picchiarla ferocemente con calci e pugni. Le sue condizioni di salute, subito dopo la rissa, furono piuttosto gravi. Venne portata con urgenza all’ospedale per essere curata dalle gravi lesioni subite. Nonostante le condizioni di salute precarie Loana volle dimettersi soltanto due giorni dopo.

Loana la Bramasangue a casa

Il 23 ottobre del 1909 Loana Constantinescu fu ritrovata morta all’interno della sua casa. Il primo pensiero che balza alla mente è la morte per emorragia interna dovuta alle forti percosse, ma così non fu. O meglio, il medico legale che analizzò il suo corpo non dichiarò che quella fu la causa del decesso. Anche se non esiste un documento ufficiale che descriva come siano avvenuti realmente i fatti, il dottore dichiarò che la sua morte fu causata da una grande ingestione di sangue, il suo. Loana avrebbe quindi bevuto una grande quantità del suo stesso sangue provocandosi così uno shock interno, il quale a sua volta, le avrebbe causato un arresto cardiaco.

Ad avvalorare la versione del medico legale c’è anche la testimonianza delle autorità che arrivarono sul luogo del ritrovamento. Le testimonianze descrivono la presenza di numerosi tagli sia sulle gambe che sulle braccia. Di fianco al corpo, rivolto su un fianco, vi era anche un calice sacramentale. Forse Loana aveva messo in atto un rituale suicida. All’interno dell’abitazione inoltre furono anche ritrovati degli strani oggetti come un altare celebrativo e delle effigi, e strane sostanze come erbe rituali e simil.

La vampira

Anche se molti credevano che fosse una vampira, in realtà, con le conoscenze moderne, possiamo dichiarare che poteva essere affetta da una malattia chiamata “sindrome psichiatrica di Renfield“. Questa malattia è ancora in fase di studio ma sostanzialmente consiste nell’avere un forte desiderio di sangue, anche animale. Purtroppo in certi casi la malattia può sfociare in azioni iperboliche come l’omicidio. Le persone che ne sono affette hanno bisogno di sangue e in sua assenza si sentono deboli e senza energie.