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Luca Zaia sull'apertura del Centro regionale per i disturbi dell'identità di genere: "C'è chi nasce in un corpo sbagliato"

Il presidente della Regione Veneto Luca Zaia

Non è affatto una "gentile concessione" ma una norma, Luca Zaia più prog che mai: "C'è chi nasce in un corpo sbagliato"

Dopo le posizioni sul fine vita Luca Zaia è più prog che mai: “C’è chi nasce in un corpo sbagliato”. Il Governatore del Veneto in forza alla Lega parla del centro per persone trans dopo la delibera sull’Ao d Padova. Lo ha fatto perché una recentissima delibera regionale ha individuato l’Azienda ospedaliera di Padova come Centro regionale per i disturbi dell’identità di genere.

Specialisti, location ed iter di approvazione

Toccherà alla Direzione generale coinvolgere gli specialisti e decidere sulla location del nuovo reparto. La mission è quella di “elaborare un progetto di diagnosi e presa in carico dei pazienti decisi a intraprendere il percorso di transizione”. La Regione recepirà il piano che verrà rimandato all’approvazione del direttore generale dell’area Sanità e Sociale. E sul Corriere della Sera Zaia ha detto che non si tratta di “una gentile concessione, ma di un fatto dovuto. Il cambio di sesso è un LEA, un livello essenziale di assistenza prescritto dalla legge”. Zaia ha aggiunto che i pazienti che ogni anno avviano un percorso di transizione in Veneto sono pochi, e che il loro è un “percorso impervio, al termine del quale, però, matura il diritto all’intervento e al percorso sanitario”. E ancora: “Non ho fatto altro che garantire quel diritto”.

“C’è chi nasce in un corpo sbagliato”

Per Zaia quando si parla di persone trans, “non è che tutti sappiano davvero di che cosa stiamo parlando”. E alla richiesta di essere più chiaro il governatore non ha avuto remore: “La determinazione del sesso avviene in fase embrionale. Può accadere che per una serie di dinamiche ormonali e genetiche ci siano malformazioni di diverse entità. Si pensi, solo a titolo di esempio, all’ermafroditismo. E poi, c’è chi nasce nel corpo sbagliato. E noi abbiamo il dovere di rispettare questi casi“.