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Malika Chahly, chiuse le indagini sui genitori: rischiano il processo per molestie e violenza privata

Malika Chalhy

Chiuse le indagini sul caso della 22enne Malika Chalhy, i genitori rischiano il processo per molestie e violenza privata

Sul caso di Malika Chalhy, la ragazza di Castelfiorentino cacciata di casa dopo aver rivelato alla famiglia di essere omosessuale, c’è una svolta: si sono chiuse le indagini sui genitori, che ora rischiano il processo.

Malika Chalhy, concluse le indagini sui genitori

Dalla Procura di Firenze è arrivato l’avviso di conclusione indagini per il caso di Malika Chalhy, la 22enne di Castelfiorentino (in provincia di Firenze) che sarebbe stata cacciata di casa dopo aver rivelato di essere omosessuale alla sua famiglia. La vicenda, che ha avuto inizio nel mese di gennaio, sembra essere giunta a una conclusione. I reati ipotizzati dalla Procura di Firenze sono di molestie, esercizio arbitrario delle proprie ragioni e violenza privata. Il padre e la madre di Malika Chalhy, come riporta il Corriere Fiorentino, ora rischiano il processo. L’inchiesta è stata coordinata dal pubblico ministero della Procura di Firenze Giovanni Solinas.

Malika Chalhy, i genitori rischiano il processo

Malika Chalhy aveva scritto una lettera ai familiari per dichiarare la propria omosessualità e dire di essere innamorata di una ragazza. Il Corriere Fiorentino scrive:

A leggere per prima la lettera è la madre che invia alla figlia 30 messaggi vocali ricchi di insulti e parole dure: «Mi fai schifo, schifo, schifo!» E poi le urla :«Spero ti venga un tumore e se ti vedo ti ammazzo». È impietosa: «Sei la rovina della nostra famiglia, meglio una figlia drogata che lesbica». Non risparmia nemmeno la fidanzata di Malika: «Non mi portare a casa quella p… perché le taglio la gola».

Malika Chalhy, la polemica sul Mercedes

Sul caso di Malika Chalhy c’è anche una polemica, scoppiata sui social, dopo che la ragazza ha comprato una Mercedes con i soldi che aveva raccolto in rete. Proprio l’aprile scorso la stessa giovane aveva reso pubblica la sua situazione spiegando di essere stata ripudiata dalla famiglia per aver rivelato, con una lettera, di essere lesbica. Sui social ha rapidamente trovato il sostegno del mondo “arcobaleno” e non solo: parte una raccolta fondi per sostenere Malika, sbattuta fuori casa. La colletta ha successo e raccoglie quasi 140.000 euro. Poi la storia della 22enne sparisce dai media. Però all’improvviso, giorni fa, emerge che con quei soldi ha comprato un’auto Mercedes e un cane, a Milano dove si è trasferita a vivere. Le polemiche sull’uso di quei soldi hanno fatto il giro del web.