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Manifesti stop gender di Pro Vita davanti ad una scuola: è polemica

Il tema gender diventa oggetto di una iniziativa contraria in una scuola

Manifesti stop gender ad una scuola: un bambino imbronciato con due mani che gli mettono papillon e rossetto: “Basta confondere l’identità sessuale"

Manifesti stop gender di Pro Vita davanti ad una scuola dell’Emilia Romagna: è polemica per quell’affissione avvenuta davanti ad una elementare di Villarco, a Cesena, dove sono comparse immagini che hanno fatto scattare la denuncia dell’associazione Articolo Uno di Cesena. In via Viareggio, spiegano i media, sono stati affissi dei manifesti con un soggetto inequivocabile: un bambino dall’aria imbronciata con due mani che da entrambi i fianchi gli appongono un papillon rosso e un rossetto

Manifesti stop gender davanti la scuola

Sopra la testa del bambino campeggia una scritta: “Basta confondere l’identità sessuale dei bambini. Stop gender”. E l’Associazione Articolo Uno, per bocca del segretario della delegazione di Cesena Alex Giovannini, ha denunciato il fatto sia sul sito ufficiale che sui canali social. Ecco cosa viene denunciato: “Manifesti che inveiscono contro una presunta ‘ideologia gender’ che i ‘collettivi omosessuali’ vorrebbero ispirare nei giovani, tramite un ‘lavaggio del cervello’”. 

Perché quell’immagine è “illegale”

“La violenza dell’immagine ed il suo contenuto offensivo sono inaccettabili e illegali”. Perché illegali? “L’articolo 23 del codice della strada vieta i messaggi pubblicitari sessisti o violenti o stereotipi di genere offensivi”. E l’assessore Carlo Verona, nell’annunciate che verrà chiesta la rimozione dei manifesti, ha spiegato: “La teoria gender non esiste né è mai esistita; esiste e deve esistere invece la conoscenza e il rispetto degli altri qualunque sia il loro sesso o la loro tendenza”.