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Conto salatissimo a Maranello, scoppia la lite tra gestore e clienti: “845 euro per gnocco e tigelle”

Maranello conto da 845 euro

Titolare di un chiosco a Maranello presenta un conto da 845 euro a un gruppo di famiglie per aver consumato gnocco fritto e tigelle.

A Maranello, al termine di una cena in compagnia presso un chiosco del posto, un gruppo di famiglie ha ricevuto un conto salatissimo da 845 euro per aver consumato gnocco fritto, tigelle e taglieri di affettati.

Maranello, conto da 845 euro per gnocco fritto e tigelle

La vista dello scontrino presentato a un gruppo di famiglie al termine della cena si è rivelato un autentico shock. I protagonisti della vicenda hanno consumato alcuni prodotti in un chiosco a Maranello, in provincia di Modena, con l’obiettivo di trascorrere del tempo insieme in allegria. La scampagnata, invece, si è presto trasformata in un duro colpo per i rispettivi portafogli.

“Eravamo in tredici adulti e undici bambini: a fine serata ci è stato detto che dovevamo sborsare 845 euro”, ha raccontato una delle persone che facevano parte del gruppo. Dopo le proteste, la titolare del chiosco avrebbe ridotto l’importo di circa 300 euro, facendo infine pagare ai commensali un totale di 585 euro.

“Oltre allo gnocco e alle tigelle, c’era qualche tagliere, ma tutt’altro che ricco e soltanto per quanto riguarda il bere: cioè delle bottigliette d’acqua, delle bibite e qualche birra, abbiamo pagato 130 euro”. I clienti hanno raccontato l’intera vicenda al Resto del Carlino che ha poi riportato la notizia.

“Insomma, un salasso: quando ne siamo venuti a conoscenza, l’abbiamo fatto subito notare, perché ci sembrava un prezzo improponibile. Anche perché alcuni dei bambini che erano a tavola con noi sono molto piccoli e non mangiano di certo così tanto”, ha continuato la testimone.

Il racconto dei clienti e la replica della titolare

A seguito delle proteste, la testimone ha raccontato al quotidiano: “La titolare dice di venirci incontro, togliendo così 260 euro. Il conto è stato diviso per tredici persone, escludendo chiaramente i bambini, quindi, alla fine abbiamo pagato novanta euro a coppia. Comunque, per quanto mi riguarda, un prezzo esagerato per mangiare gnocco e tigelle in un chiosco. Anche in quel momento, mi sono insospettita: non ho capito nemmeno perché non siamo arrivati a una cifra tonda: su che base ha fatto questo sconto? Continuo a pensare che sia un qualcosa di assurdo. Avvertirò la finanza dell’accaduto”.

L’episodio è stato commentato dalla titolare del chiosco. “Una scena del genere non mi è mai successa in sedici anni di attività: sono arrivati alle 18 per prenotare gnocchi e tigelle, e alle 19.30 era tutto pronto per essere servito in tavola”, ha ribattuto la donna. “Hanno mangiato di tutto e di più, senza limiti: questo significa che non ho portato tre o quattro tigelle a testa, ma molte di più, fino a che tutti non avevano la pancia piena. Il tutto, arricchito da numerosi taglieri di affettato, dodici in tutto. Senza dimenticarci poi del bere”.

Ma le obiezioni della titolare alle critiche ricevute dai clienti non sono finite. “In tavola comunque erano ventiquattro persone. E il conto è stato diviso per tredici: è chiaro che una coppia con un figlio solo, in questo modo, ha pagato ’tanto’. Ma una famiglia con tre bambini, invece, ha pagato molto poco. Alla fine, ho abbassato il prezzo per quieto vivere, per concludere tutto il caos che si era generato, per nulla piacevole”, ha concluso.