> > Mattarella bis, la svolta con il "segnale cifrato" dei 46 voti segreti

Mattarella bis, la svolta con il "segnale cifrato" dei 46 voti segreti

Mattarella bis

I 46 voti dei centristi venuti fuori nel corso delle votazioni di venerdì mattina hanno rappresentato "il segnale" per il Mattarella bis

C’è stato un punto di svolta ben preciso nello stallo delle votazioni per l’elezione del Presidente della Repubblica e che ha portato poi alla scelta di far convergere i voti verso un Mattarella bis.  

Il caos dei veti incrociati nella partita del Quirinale

Il caos dei veti incrociati che hanno caratterizzato le votazioni per l’elezione del Presidente della Repubblica -su perato solo dalla scelta i puntare sulla rielezione di Mattarella – è stato difficile da interpretare perfino per i commentatori più esperti.

Come  analizzare del resto i voti dei grandi elettori nell’evidente assenza di una strategia politica da parte della quasi totalità dei partiti? Nel tentativo di dare un senso a quanto avvenuto nei giorni delle votazioni , in molti ravvisano un punto di svolta ben preciso nella partita del Quirinale.

Mattarella bis, il punto di svolta

Un punto di svolta ben analizzato da La Repubblica che con novizia di particolari e retroscena individua nei 46 voti arrivati a Mattarella nella votazione di venerdì mattina – quella del “fuoco amico” nei confronti della Casellati, per intenderci – un segnale politico ben preciso.

Perchè sono stati tanto importanti quei voti? In fondo erano decisamente meno di quelli che aveva ricevuto il giorno prima (166) e di quelli che avrebbe ricevuto anche nel voto successivo.

In realtà, quei 46 voti, se contestualizzati, avevano un notevole peso politico. Secondo l’interpretazione che ne ha dato La Repubblica , del resto confermata anche da alcune dichiarazioni sibilline di qualche esponente politico, si trattava di una sorta di “segnale” di disponibilità da parte di alcuni grandi elettori del centrodestra e del gruppo misto verso la rielezione di Mattarella.

Il centrosinistra infatti si era astenuto quindi la provenienza di quei voti era di conseguenza da ricercare, come già anticipato, nell’area di centrodestra e del gruppo misto.

Insomma, mentre nelle precedenti votazioni a indicare segretamente il nome di Mattarella erano stati i Grandi Elettori del centrosinistra e del M5s – un segnale forte e chiaro che non era rimasto di certo inosservato – venerdì le preferenze sono arrivate, secondo La Repubblica, da Forza Italia, da Coraggio Italia e dal Gruppo Misto.

 Mattarella bis, la dichiarazione di Letta

Si è trattato dunque di una sorta di “ok” a quel segnale arrivato dalle precedenti votazioni e che ha probabilmente rappresentato il punto di partenza di una convergenza che poi maturerà in seguito anche sotto il fuoco dei veti incrociati ai nomi di Belloni, Cartabia, Casini e, ovviamente, Draghi.

La dichiarazione di Letta alla riunione dei grandi elettori del Pd e la delegazione di partito poi ha rappresentato un’altro passo importante verso il Mattarella Bis:   “Se non si riesce ad arrivare in fondo, e noi tenteremo di fare questo, dopo di che c’è la saggezza del Parlamento, assecondarla è democrazia” aveva sottolineato il segretario del Pd riferendosi a quel continuo evocare il nome del Presidente della Repubblica nel segreto del voto.

Una scelta maturata nel contesto dell’impossibilità di trovare un accordo certo ma che probabilmente alcuni grandi elettori auspicavano fin dal primo momento come la scelta migliore per puntellare il governo Draghi.