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Matteo Messina Denaro: i dubbi sulle scatole vuote nel bunker

L'ngresso del primo "covo" di Matteo Messina Denaro

Ci sono 48 ore di "latenza" che potrebbero aver aiutato Matteo Messina Denaro e ci sono seri dubbi sulle scatole vuote nel bunker ritrovato ieri

Matteo Messina Denaro: i dubbi sulle scatole vuote nel nel bunker e la possibilità che il locale blindato ma temporaneo che gli investigatori definiscono anche “stanza riservata” sia stato parzialmente svuotato nelle more dell’arresto del boss. Il dato lo enuncia Libero ed è quello per cui il “vero covo” di Matteo Messina Denaro è un locale blindato. Si tratta di una “stanza riservata” individuata solo 24 ore, fa, il 18 gennaio a Campobello di Mazara, in via Maggiore Toselli, nel centro del paese.

Messina Denaro: i dubbi sulle scatole

Il covo si trova alla casa di vicolo San Vito dove il mafioso ha trascorso gli ultimi sei mesi della sua latitanza. Le ricerche dei carabinieri proseguono anche in questo secondo spot oltre che all’interno degli immobili di Andrea Bonafede, il prestatore di nome e identità di Messina Denaro. Il bunker si trova in una palazzina su due livelli: al piano terra si accede “facendo scorrere il fondo di un armadio che cela una porta blindata”. 

Contenitori vuoti, forse svuotati

E in quel sito erano state rinvenute molte scatole vuote, alcuni documenti, gioielli, argenteria. Quell’appartamento è di Errico Risalvato che nel 2019 “subì una perquisizione assieme ad altri presunti fiancheggiatori di Messina Denaro”. Libero fa sapere che il fratello Giovanni, imprenditore del calcestruzzo, ha scontato 14 anni ed è a piede libero. Il proprietario ha fornito le chiavi ed ha spiegato che lui lì ci custodiva lì oggetti di famiglia.