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Maturità , studentessa "alluvionata" non può fare le prove scritte: esposto dei genitori ai carabinieri

Studentessa alluvionata non può svolgere le prove scritte della maturità

Maturità a Viserba, i genitori di una studentessa 'alluvionata', si rivolgono ai carabinieri per permettere alla figlia di poter svolgere gli scritti

Come l’alluvione in Emilia Romagna incide sull’esame di maturità di alcuni studenti, non particolarmente colpiti dalla devastazione di un mese fa.

Il decreto del ministro Valditara

Come è noto, in seguito all’alluvione che ha colpito l’Emilia Romagna, il ministro dell’Istruzione e del Merito ha firmato un’ordinanza che prevede di far sostenere solo il colloquio orale agli studenti residenti nei comuni alluvionati, impegnati nella maturità 2023.

Una facilitazione, dunque, per venire incontro agli studenti che negli ultimi giorni evidentemente non hanno potuto concentrarsi adeguatamente nella preparazione delle prove scritte.

Tuttavia, non tutti gli studenti hanno apprezzato questa facilitazione, in particolare quelli costretti a sostenere esami differenziati rispetto ai compagni di classe a causa della loro residenza in comuni limitrofi inseriti nell’elenco del Decreto Legge sull’alluvione.

La denuncia del senatore Croatti

Una situazione obiettivamente paradossale e che forse con un confronto tra le parti sarebbe emersa ma, da quanto denuncia il senatore del M5S Marco Croatti – che ha espresso la sua solidarietà agli studenti a suo dire penalizzati da tale situazione – “il provvedimento è calato dall’alto soltanto l’8 giugno a scuole già chiuse, senza confronto alcuno con i dirigenti scolastici”.

I genitori della studentessa ‘alluvionata’ si rivolgono ai carabinieri

Così, come riporta il ‘Corriere Romagna’, “Alle due maturande di Cesenatico e Borghi che ieri lamentavano l’assenza degli esami scritti a causa dell’ordinanza firmata dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara se ne aggiunge un’altra. L’istituto è sempre lo stesso – (Istituto Professionale Einaudi di Viserba n.d.r.) – anche in questo caso la richiesta è quella di poter sostenere l’esame nelle stesse forme riservate al resto dei compagni”.

“Abbiamo chiesto spiegazioni alla preside, ma ci è stato detto che non c’è nulla da fare- hanno affermato i genitori della ragazza – Allora mercoledì scorso abbiamo presentato un esposto ai carabinieri, con l’unico obiettivo di formalizzare questa richiesta e farle sostenere le prove scritte”. Per il momento con un nulla di fatto.

I timori dei studenti esclusi dagli scritti

Insomma, l’ordinanza del Ministro Valditara era stata concepita per venire incontro ai maturandi in difficoltà, ma alla fine non ha tenuto conto del fatto che non tutti sono stati colpiti allo stesso modo dall’inondazione, né ha garantito che affrontassero l’esame nello stesso modo degli altri maturandi. Non si tratta solo del fatto di non poter provare l’emozione della ‘notte prima degli esami’ come tutti gli altri. Durante l’anno gli studenti si sono preparati agli scritti attraverso le varie simulazioni in classe, quelli esclusi dagli scritti temono ora un colloquio ‘diverso’ da quello per il quale si erano preparati.

“Non avrò la mia notte prima degli esami come i miei compagni. Mi perderò uno degli ultimi e più intensi riti dell’adolescenza” ha affermato al Corriere della Sera una studentessa del Mattei di San Lazzaro (Bologna) che, precisa, non è mai stata sfollata: “La nostra strada è rimasta bloccata un paio di giorni, ma poi sono andata a scuola regolarmente “ha precisato.

(Immagine di repertorio)