> > Melegatti, cassa integrazione evitata: a lavoro per Pasqua

Melegatti, cassa integrazione evitata: a lavoro per Pasqua

Melegatti

"Prosegue la produzione natalizia, per sfornare circa 5mila dolci per lo spaccio di San Giovanni, i clienti non mancano!" spiega Maurizio Tolotto

L’accordo di cassa integrazione guadagni ordinaria, messo a punto dall’azienda e su cui i sindacati avevano espresso convergenza subito dopo l’assemblea con i lavoratori nello stabilimento di San Giovanni Lupatoto martedì, non sarà firmato. Questo perché il ricorso alla cig non serve. La notizia è arrivata ieri sera dopo il vertice tra azienda, sindacati e commissari del Tribunale – l’avvocato Bruno Piazzola e il commercialista Lorenzo Miollo -, i quali vigilano sulla messa in atto del piano predisposto dal commercialista Giambruno Castelletti, consulente esterno nominato dal cda della spa.

Melegatti, i lavoratori

La buona notizia è per i lavoratori, che resteranno al lavoro per preparare, come è consuetudine, già dalla seconda metà di dicembre, la campagna pasquale. Management e sindacati, quindi, su indicazione dei commissari, hanno ripreso le redini del crono programma Castelletti nel quale non si discuteva di interruzioni tra le due fasi, ossia per la mini campagna natalizia e produzione per Pasqua (dal 1 aprile).

A tal proposito spiega Maurizio Tolotto di Fai Cisl, sigla meno propensa all’ipotesi cig:A questo punto si è cercata una via d’uscita. Ed ecco la quadra: i dipendenti fissi (una settantina ndr) proseguiranno il lavoro. Dopo un lungo confronto per verificare le possibilità, è stata assicurata continuità anche ai 14 tempi determinati. Abbiamo studiato incastri di ferie e tutte le possibilità di copertura di turni pur di assicurare continuità occupazionale e le migliori condizioni per iniziare la produzione pasquale. In tal modo si è valutato di proseguire la produzione natalizia di un paio di giorni, per sfornare circa 5mila dolci per lo spaccio di San Giovanni, i clienti non mancano di certo!

Melegatti, il sindacato

Il piano per l’accordo per la cassa integrazione in guadagni era stato depositato in Tribunale a Verona il 7 novembre. La cassa era stata presentata da Quagini generale quale passaggio inevitabile, dato che anche il secondo passo del piano, ossia la produzione pasquale che doveva essere autorizzata dal Tribunale.

L’altro ieri è stata svolta regolarmente ma concitatamente l’assemblea, proprio nello stabilimento di San Giovanni Lupatoto, a conclusione della mini campagna natalizia, programmata nell’ambito del piano di salvataggio dell’azienda dolciaria, elaborato da Gianbruno Castelletti, consulente esterno nominato dal consiglio di amministrazione della Spa.

Il finanziamento per Melegatti arriverebbe da un fondo: il fondo maltese. Quindi, è giusta l’ipotesi di una produzione di un milione e 750mila pezzi tra pandori e panettoni, per poi puntare sulla successiva campagna pasquale, che andrebbe finanziata con i restanti milioni del giusto business plan.

I lavoratori – senza stipendio da molti mesi – l’anno scorso manifestarono la disponibilità a tornare in azienda a patto che venisse subito garantita subito la mensilità di novembre e poi quella di dicembre. Oggi ci sono ulteriori speranze che le cose possano proseguire al meglio. Melegatti non vuole abbandonare i suoi preziosi lavoratori.