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Melegatti, fallisce l'azienda che ha brevettato il pandoro

Il tribunale di Verona ha dichiarato fallita la Melegatti

La Melegatti è fallita, nonostante l'impegno dei suoi dipendenti e un investimento americano di 20 milioni di euro.

È fallita la Melegatti, l’azienda dolciaria famosa per aver brevettato il pandoro nel 1894. Lo ha deciso il collegio del tribunale di Verona, presieduto da Giulia Rizzuto. Il tribunale non ha voluto ascoltare l’appello dei 350 dipendenti che hanno chiesto la possibilità di salvare l’azienda grazie a un investimento di 20 milioni del fondo americano D.E. Shaw & Co.

Fallisce la Melegatti

È fallita la Melegatti, l’azienda veronese diventata famosa in tutta Italia come il simbolo stesso del pandoro. Proprio Domenico Melegatti, fondatore dell’azienda nel 1894, ha brevettato il dolce che, insieme al panettone, non può mancare a Natale sulle tavole degli italiani. L’azienda era in difficoltà da tempo e da gennaio la produzione è ferma. Ma i dipendenti hanno provato strenuamente a salvarla, fino alla decisione del tribunale di Verona che ha dichiarato il fallimento. Lo stesso giorno è fallita anche la Nuova Marelli, azienda controllata dalla Melegatti, con sede a San Martino Buon Albergo (Verona). La decisione del tribunale è stata presa in seguito all’istanza presentata dal pubblico ministero Alberto Sergio. Il pm ha sottolineato l’ingente debito dell’azienda: 50 milioni di euro.

L’appello dei dipendenti

I 350 lavoratori hanno fatto un appello al collegio del tribunale veronese. Hanno chiesto a Giulia Rizzuto, che presiedeva il collegio del tribunale, di scindere le responsabilità amministrative dei dirigenti dell’azienda dall’operato dei dipendenti. Questi ultimi si sono detti disposti a risollevare la produttività della Melegatti grazie all’aiuto del fondo americano D.E. Shaw & Co. Tale fondo ha infatti accettato di stanziare un investimento di 20 milioni di euro a favore della storica azienda veronese.

Con queste accorate parole i dipendenti si sono rivolti al tribunale: “Egregio signor giudice […] vogliamo dire la nostra. Rappresentiamo la parte onesta, credibile e seria. Noi siamo coloro che fino ad oggi con dignità, sacrificio e senso del dovere hanno mantenuto in vita l’anima dell’azienda, il suo lievito madre e allo stesso modo stiamo tenendo in vita la speranza. Oggi ci può essere un domani solo grazie all’unica, credibile, seria e determinata proposta arrivata dal fondo americano D.E. Shaw & Co, che da oltre un anno sta alacremente lavorando per questo e che inspiegabilmente non è stato preso in considerazione. Chiediamo di aiutarci separando il giudizio sull’operato degli amministratori, da quello sul futuro di 350 famiglie”.

I lavoratori si sono anche impegnati in una campagna che, nello scorso periodo natalizio, ha portato alla produzione e alla vendita di un milione e mezzo di pandori. I dipendenti hanno agito con passione, nella speranza di salvare la Melegatti. La campagna si è rivelata un successo, ma solo temporaneo, e non ha potuto evitare il fallimento dell’azienda.